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Racconto n° 1027
Autore: Bandito Altri racconti di Bandito
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Qualcosa è cambiato
Qualcosa è cambiato. Dici. Mi sembrava anche l'ora che te ne accorgessi.
Sono mesi ormai che dormo in salotto, che mi sento rifiutato da te, come uomo, come marito, ma soprattutto come compagno di vita e amante.
Eppure non riesco ancora a vederti brutta, e mi fai ridere quando farnetichi di rughe, di vecchie megere, e ti guardi allo specchio del bagno, di nascosto, con l'espressione a metà fra il disgusto e la paura.
Di invecchiare.
Ma cristo, io ti desidero ancora.. così per come sei, anche se le tue tette non hanno più la consistenza di quindici anni fa, e liberate dal sostegno del reggiseno precipitano inesorabilmente verso il basso, vinte dalla forza di gravità.
E del tempo.
In cambio i tuoi occhi hanno preso una luce dolce e sconosciuta, affascinante come quelle piccole rughette che li contornano, le zampe di gallina, si, mi sono informato e documentato.
Quella dolcezza che mi neghi.
Proprio non riesci a concepire che io ti cerco, e ti desidero, proprio perchè sei così diversa dalle immagini patinate che affollano quelle riviste sovversive che ti porti in casa.
Si... Sovversive.
Perche ti hanno messo in testa tutta una serie di scemenze.
E tu ci caschi, in nome di una pretestuosa liberalizzazione sessuale.. stai mandando a fanculo un matrimonio, un amore.
I ricordi della strada che abbiamo percorso insieme, e che siamo riusciti a percorrere solo grazie al sentimento che ci legava, e non certo alle farneticazioni che leggo nelle tue riviste, e che mi accusi di non condividere. Di non comprendere, di non voler capire.
Puoi dirmi che il matrimonio sia un'istituzione vuota e borghese, ma noi due siamo vuoti?
Siamo diventati borghesi... forse è un delitto godersi un filo di benessere dope averlo conquistato a caro prezzo?
Non puoi aver dimenticato il tempo in cui partivo di notte per andare a trovare i clienti lontani, con la ventiquattrore e la valigia che tu mi preparavi, e tu che ti alzavi con me per salutarmi sulla porta con un bacio, in camicia da notte.
Certo non ci mancava il desiderio allora, e infatti ero sempre sul punto di ritormare dentro, chiudere la porta alle mie spalle, e ricominciare far l'amore. Anche se avevamo smesso mezz'ora prima.
Ora senti il solletico, dici.
Eppure non mi sono dimenticato di come soddisfare sessualmente una donna.
Non sono mai stato un amante egoista.
Mi hai anche instillato quel dubbio, e ho rischiato un paio di volte di non riuscire a farlo con te.
L'erezione che scompare, il desiderio che cede il posto a mille pensieri diversi.. ed io vorrei essere in quel momento lontano chilometri, con la mia ventiquattrore e la mia grossa vecchia diesel comprata a rate.
Ma che cosa vuoi? Ma che cosa cazzo vuoi?
Che ti corteggi, dici.
Se un sorriso sulle tue labbra è diventato raro come l'acqua nel deserto, ed altrettanto indispensabile.
Se ti vedo uscire truccata e curata, elegante e sexy per tutto il resto del mondo. Mai per me.
Se in casa ti rivolgi a me sempre con il solito tono, da vecchia amica, sorella, collega.
Un sorriso, uno sguardo malizioso? a me, mai.
La biancheria eccitante che acquisti con la carta di credito che io ti ho regalato, la indossi forse per qualcun altro.
Cristo, almeno abbi il buon gusto o la furbizia di far sparire gli scontrini.
Un tempo scherzavamo, e ti minacciavo che ti avrei cambiata con due ventenni appena avresti compiuto i quaranta anni.
Hai notato che non te lo dico più? Forse lo sto già facendo... secondo te.
La tua gelosia, ecco quella non è mai venuta meno.
Semmai è diventata qualcosa di peggio, di più subdolo.
Un amico, una volta, mi aveva parlato di questo sentimento: il Gelosismo.
Questo malessere che ti afligge, forse non per il sano desiderio di non perdere la persona amata, quanto piuttosto il contorno, lo status, l'apparenza.
Dio mio fa che non sia così.
Le corna, e la retrocessione in serie B della squadra del cuore. Ecco le due paure ancestrali dell'uomo.
Mi viene da ridere. Lo avevo letto su una locandina in un autogrill, insieme a te.
A volte mi chiedo chi me lo faccia fare.
Maurizio dice che il mondo è pieno di figa, e difatti lui se ne fa una diversa ogni giovedì, quando si esce per la serata con gli amici, altra consolidata usanza, a cui ho da un pezzo rinunciato. Per rispetto di te.
Proprio perche so benissimo da solo che il mondo è pieno di occasioni e di ragazze disponibili, per tutti i quarantenni dotati di fascino, tempie brizzolate e carta American Express, meglio se Gold.
Tu mi accusi da sempre di giocare. Tu mi giudichi per quello che forse dicono di me.
Ma non ti ho tradita, sai.
Ho avuto un periodo in cui pensavo di amare un'altra, ma questo non era tradire.
Cercare di vedere chiaro nella mia anima, a costo di farti stare male.
La chiarezza e la sincerità, non sono mancate mai, da parte mia.
Ed ho scelto te, ho capito quello che era importante davvero.
La parte oscura di noi non deve prendere il sopravvento, altrimenti quello che è stato un amore potrebbe diventare un odio ed un disprezzo tale che difficilmente ne usciremmo ancora insieme.
Eppure se hai scelto me, lo hai fatto per quello che sono, per la mia mentalità, e per le mie qualità, non solo perchè ti facessi raggiungere tre orgasmi al posto di uno; oppure per l'intensità di questi.
Non siamo al supermercato.
Rifletti: la soddisfazione sessuale deriva dalla qualità e compatibilità dell'insieme dei vari aspetti che formano la coppia; complicità, amicizia, dialogo, empatia caratteriale, attrazione fisica.. ecc.
Quanti più ce ne sono, e migliore sarà l'intesa erotica, per conseguenza.
Non è il rapporto di coppia a essere una conseguenza dell'intesa erotica.
Ti chiedo, vale la pena distruggere tutto ciò che abbiamo costruito in nome di qualche sensazione di sesso per quanto estrema che sia?
Sai benissimo che per me esiste un punto di non ritorno, e immaginarti a letto con un altro segnerebbe una ferita mortale per il nostro rapporto di coppia.
Forse non sono abbastanza evoluto, ma non ci trovo nulla di eccitante in tale prospettiva, anzi credo che se succedesse, difficilmente riuscirei ancora ad avere rapporti con te.
Sto facendo una fatica che non immmagini per tenere insieme i cocci di questo matrimonio che si sta sfaldando.
Ti ho chiesto di andare da un buon analista, mi sono informato personalmente e ti ho dato il bigliettino con il nome e l'indirizzo dello studio.
Credi che lo faccia solo per metterti in difficoltà?
Credi che sia un atteggiamento per scaricare su di te tutte le colpe? Sbagliato.
Sta a te la scelta di cosa vorrai fare, se andare dall'analista e cercare di salvare un amore in cui nonostante le difficoltà credo ancora, oppure se lasciarti trasportare a fondo dalla corrente e inseguire un improbabile delirio dei sensi, magari con qualche sconosciuto trovato su Internet.
So che sei ancora in tempo, se lo vuoi.
Lo so.
Dimentichi quanto sono bravo a recuperare i files cancellati da qualsiasi pc?

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