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Racconto n° 3017
Autore: Heathcliff Altri racconti di Heathcliff
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Caro diario
Caro diario, quasi mi vergogno a confidarti quello che ho fatto ieri sera. Ma in fondo è stato così divertente... speriamo solo che mamma non ti legga mai.
Allora, Trisha dava la festa dei suoi ventun'anni, e aveva invitato un sacco di gente. Io non ci volevo neanche andare, perché avevo paura di incontrare Michael, ma Micheal poi non c'era. Peccato, perché a un certo punto speravo proprio di incontrarlo, per fargli sapere che ero appena venuta sette volte mentre con lui gli orgasmi erano frequenti come i passaggi delle comete.
Comunque la mia amica Angie dice che è una festa che non si può perdere, e si va. Ovviamente abbiamo passato tre giorni a decidere cosa metterci. Angie è sempre scatenata, più si scopre meglio è, e alla fine aveva una mini esagerata, i sandali rossi con la zeppa in sughero e un top aderente come un corpetto che le portava le tette di poco sotto il mento; io così appariscente mi sento un po' a disagio, e così ho messo i miei jeans preferiti, quelli a vita bassa stretti stretti che neanche respiri, i sandali col tacco e una canottiera scollata dietro che mi lasciava la schiena nuda, senza reggiseno sotto.
Siamo già un po' brille quando il discorso torna su Michael e i motivi per cui mi può avere lasciato.
- Diane, magari non è carino dirtelo - fa Angie a un certo punto - ma secondo me Michael ti ha lasciato perché a letto non ci sai fare - .
Scatto subito, punta sul vivo. - E tu che cazzo ne sai, scusa? Te l'ha detto lui? -
Angie si stringe nelle spalle e finisce il suo coca e rum. - Non c'è bisogno che me lo dica. Andiamo Diane, ti ho dovuto perfino insegnare io a farti i ditalini, se no tu a vent'anni non avevi ancora avuto un orgasmo. -
Vabbè, io ci sarò arrivata un po' più tardi di lei, ma poi ho recuperato... Ma la stronza insiste: - Senti Diane, caso mai non te ne fossi ancora accorta, agli uomini piacciono le porche. E tu sei troppo frenata, dovresti lasciarti un po' più andare, e fargli capire che il cazzo ti piace davvero, sempre che sia così. -
Se c'è una cosa che non sopporto di Angie è il suo darsi arie da seduttrice senza rivali, solo perché è talmente mignotta da collezionare ragazzi uno dopo l'altro. - Ma tu ci sei mai venuta a letto con me? Non mi pare, no? Che ne sai di come scopo? Magari a letto sono più porca e più brava di te. -
Angie scoppia in una risata incredula da ubriaca. - Tu dici? Non credo proprio sai! Secondo me non sai neanche come si maneggia un cazzo! -
Ammetto che avevo bevuto un po' anche io, se no non l'avrei mai sfidata. - Ah no? Se vuoi ti faccio vedere, così magari impari qualche trucco nuovo! Prendiamo un uomo e facciamo decidere a lui chi è più brava a letto. -
Angie spalanca gli occhi. - Uno da farci tutt'e due insieme? -
Stavolta sono io ad alzare le spalle con noncuranza. - Perché no? Basta trovare il tipo giusto. -
Angie in realtà si sta già guardando intorno con gli occhi che brillano. I primi sei ragazzi che prendiamo in considerazione li scartiamo tutti per un motivo o per l'altro: una lo propone, e l'altra lo demolisce in due secondi. Finchè Angie non mi fa vedere il tipo che sta chiacchierando con Trisha, e io non so proprio che difetti trovargli. Un tipo alto e con un fisico da paura, i capelli corti da soldato, e un sorrisetto strafottente che tira gli schiaffi. - Troppo muscoloso - butto lì, solo per il gusto di criticare la scelta di Angie. Ma lei non molla. - Ma hai visto che occhi? - Ehm, no, gli occhi non li ho guardati, le braccia si fanno notare di più, e anche quelle spalle che non finiscono più. Angie insiste: - Mettiamolo alla prova - fa con un sorrisetto malizioso. - Forza Diane, aggancialo e portalo qui, o penserò che non te la senti di fare a gara con me su chi è più brava a letto. -
Così vado da lui appena lo vedo da solo, e gli dico - Hey, tu hai l'aria di un tipo molto sportivo - .
Lui abbozza un cenno di assenso e un mezzo sorriso. Io continuo: - Anche io e la mia amica siamo molto sportive, e stiamo giusto cercando un arbitro per una gara. -
Lui continua a sorridere. - Che gara? -
- Prima la facciamo, e poi te la spieghiamo - .
- Ma come faccio se non so cosa devo giudicare?"
Uffa, questo mi sta già facendo girare i coglioni, e mi viene il sospetto che sia anche un tantino tonto, ma in fondo chissenefrega, mica mi deve aiutare a preparare gli esami di chimica.
Decido di partire dalle domande più facili. - Come ti chiami? -
- Ace. Ace McKenna. -
- Io Diane - dico allungando la mano e sperando che non sia di quelli che te la stritolano per farti sentire quanta forza hanno. La sua stretta è calda e piacevolmente energica, e mi tiene un attimo di più, quell'attimo che basta a farmi capire che non gli dispiaccio affatto. Gli presento anche Angie, cercando già di capire se lei fa colpo più di me. Lei è bionda mentre io sono bruna, lei ha il seno vistoso e io ce l'ho piccolo, e insomma ho paura che già questo possa avvantaggiarla. - Allora questa gara? Di cosa si tratta, ragazze? -
- Vediamo se indovini lo sport. Di solito si fa al chiuso, ma si può praticare anche all'aperto, se la stagione è clemente. Di solito si fa in due, ma nulla vieta di giocare in squadre... -
Lui comincia a capire, e gli viene un sorriso da un orecchio all'altro. - Si può fare anche in tre, o sbaglio? -
Ce lo portiamo nella stanza della sorellina di Trisha, che fortunatamente i genitori hanno portato con loro lasciandoci la casa libera per la festa. La camera è ancora piena di orsacchiotti, pupazzi e peluche assortiti, e mi fa uno strano effetto scostare dal letto un orso gigante per far posto al nostro giocattolo – a ogni età il suo divertimento, mi viene da pensare.
Ci sediamo sul letto, lui in mezzo a noi, ed io ed Angie non perdiamo tempo a fargli capire quel che ci aspettiamo da lui. Ci stringiamo a lui, io a destra ed Angie a sinistra, e iniziamo ad accarezzarlo e baciarlo delicatamente sul collo. Lui sorride e lascia fare, buttando la testa all'indietro. Ha un sorriso bellissimo, e una bocca morbida e invitante che sembra chiamare i baci. Ci prende nelle mani un seno per uno e li palpeggia delicatamente. Arriva al capezzolo piano piano, e lo tocca con garbo. Lo titilla con un dito, senza stringere e senza torcere, proprio come piace a me. I miei capezzoli sono sensibilissimi, e trovo molto eccitante quando me li toccano, ma basta una presa appena più energica che il piacere lascia il posto al dolore, e a volte mi succede di dover frenare qualche ragazzo troppo irruento. Ace invece lo stuzzica dolcemente, e mentre inizio a sentire un piacevole calore in mezzo alle gambe mi viene l'impulso di baciarlo in bocca prima che lo faccia Angie. Lui mi accoglie con un piccolo mugolio, e la stretta sul mio seno si fa più possessiva mano a mano che il nostro bacio si fa più irruento. Vorrei che levasse l'altra mano dalle grosse tette di Angie per dedicarsi completamente alle mie, piccole ma vogliose, e per un attimo mi pento di aver lanciato una sfida così stupida. Avrei dovuto portarmelo a letto da sola, cazzo, senza doverlo dividere con quell'assatanata della mia migliore amica, che farà di tutto per prendersi il meglio e fare la figura migliore! Infatti mentre io sono ancora ferma al bacio, quella puttana gli sta già aprendo la patta, e infilando dentro una mano. Lui ovviamente sembra gradire, e la sua lingua rincorre la mia con più foga, incalzante e decisa come se volesse possedermi con quella. Finchè a un certo punto si stacca di colpo, si gira e si butta sulla bocca di Angie. Con le labbra sulle sue e una mano nei suoi pantaloni, e le mani di lui sulla sua quarta misura, ora Angie monopolizza le sue sensazioni, e per riguadagnare la sua attenzione non mi resta che levarmi il top, i sandali e i jeans, restando con addosso solo il perizoma di pizzo. Mi metto a cavalcioni della sua coscia destra, strusciando un po' la fica sui jeans. Il perizoma mi va in mezzo alle labbra e il piacevole sfregamento del clitoride sulla stoffa tesa mi fa continuare a muovere il bacino sulla sua gamba fino a che non sono completamente eccitata. Lui intanto continua a baciare Angie sulla bocca e sulla gola, ma ha allungato le mani sulle mie tette, e me le tocca deliziosamente. Insiste su entrambi i capezzoli con una pressione leggera, e con piccoli tocchi rapidi come colpi di lingua che mi fanno impazzire. Fra le sue mani addosso e il piacere di strusciarmi su di lui acuito dal perizoma, ormai me la sento che brucia, e che se continuassi potrei già venire così. Ma mi alzo in piedi e mi tolgo il perizoma, già tutto intriso della mia voglia, e glielo faccio sventolare sul naso. Verso Angie è un colpo basso, ma efficace: Ace ha gli occhi chiusi mentre la bacia, ma li apre subito quando annusa l'odore di fica, e con mia grande soddisfazione lascia la bocca della mia amica per seguire con le labbra quel sottile intreccio di pizzo profumato di passera, allunga la lingua a lambirlo, lo prende in bocca e lo succhia. - Ti piace il succo di fica, eh? Vuoi venire a prenderlo alla sorgente? -
Con Michael non dicevo mai questo genere di cose, anzi non dicevo niente di niente, ma ora sto scoprendo il gusto di lasciarmi andare, e quanto sia eccitante eccitare. Salgo in piedi sul letto, nuda a gambe aperte davanti a lui, la fica dritta sulla sua faccia, mentre Angie deve scostarsi se non vuole che la calpesti.
Certo non ci mette molto a trovare una nuova collocazione: si accoccola sul pavimento fra le ginocchia divaricate di Ace e gli tira fuori il cazzo dai jeans. Ora lui è di nuovo in mezzo tra noi due, con lei sotto che lo spompina e me sopra che gli strofino la fica sulla bocca. Lui mi prende le anche e mi tiene nella posizione migliore per leccarmela tutta, e io mi appoggio coi palmi delle mani alla parete e mi godo la sua lingua con le gambe deboli dal piacere. Ohh, ci sa fare il tipo, me la lecca con entusiasmo, ma anche con metodo: lunghe leccate ampie dal fondo della fica fino al grilletto, e lì si ferma premendo più forte, e io d'istinto ondeggio i fianchi e mi struscio contro la sua lingua che sembra avvolgermi, e lui succhia, oh dio come mi piace quando succhia, continua cazzo, continua così e fammi venire... Ma il bastardo si accorge dai miei gemiti e dai miei sussulti che sto per venire, e preferisce prolungare il gioco: lascia la mia passerina bruciante e porta la lingua più indietro, aprendomi il culo, e ficcandola lì sul buchino. Michael non me l'aveva mai leccato, né io certo gliel'avevo chiesto per paura che poi pretendesse di più, ma Ace ci si dedica con la stessa passione con cui prima si dedicava alla fica, ed è una sensazione deliziosa, e altrettanto delizioso il senso di potere che provo a sedermi sulla sua faccia quasi di peso come per soffocarlo mentre lui si prende cura del mio buco del culo lappandolo come un cagnolino.
Quando ne ho abbastanza mi giro, per vedere cosa sta combinando Angie col suo uccello, e me la vedo con la bocca piena e la mano chiusa intorno all'asta. Ho l'impulso improvviso di allontanarla per poter schiacciare un poco col piede nudo il cazzo e le palle di Ace: - Ora è il mio turno - le dico con un tono un po' altezzoso che di solito non ho mai, ed insinuo il mio piede dalle unghie smaltate di rosso fra lei e le palle di lui, costringendola ancora una volta a scostarsi. Lei molla l'osso, e posso finalmente contemplare un bellissimo esemplare di cazzo, grosso come mi aspettavo dalle misure del proprietario, dritto come una colonna e lucido di saliva. Sento lui mandare un piccolo gemito di disappunto quando Angie lo lascia andare, e questo mi istiga a fargliene subito cacciare un altro schiacciandogli le palle con la punta del piede. Lui sobbalza e impreca, e io provo un sottile piacere a sentirlo, e a schiacciare più forte. Lui geme di dolore - Ahh... basta cazzo, mi fai male - ma io vedo che il suo cazzo è sempre duro e svettante come prima, e per un attimo sarei tentata di continuare. Ma poi sposto il piede sul suo cazzo, premendoglielo delicatamente sulla pancia per poi continuare per un po' a massaggiarglielo in quel modo, finchè i suoi gemiti non diventano di piacere. Nel frattempo Angie gli solleva la t-shirt e gliela sfila, rivelando il torso più muscoloso e gli addominali più scolpiti che abbia mai visto. Non ha peli neppure sotto le ascelle, è liscio quanto me, e questa cosa sulle prime mi dà l'idea un po' della checca, mentre Angie ne è entusiasta, e prende subito a baciargli e leccargli il petto e i capezzoli. Lui ben presto ricambia, tirandole via il bustino e affondando la testa fra le sue tette, mentre io scendo dal letto e mi occupo di sfilargli i pantaloni e gli slip, lasciandolo completamente nudo. Poi prendo il posto di Angie fra le sue gambe, e inizio ad assaporare il suo cazzo. Prendo a leccarlo senza fretta, gustando il sapore del fluido che gli ho sparso sulla cappella mentre lo massaggiavo con la punta del piede. Quando l'ho tutto inumidito di saliva dalla testa alla radice, e ho succhiato delicatamente le sue grosse palle come per risarcire del dolore che gli ho inflitto poco prima, apro la bocca e cerco di prenderlo dentro il più possibile. E' più grosso di quello di Michael e della maggior parte dei ragazzi che ho preso in bocca, e mi sento subito inadeguata al compito. Vorrei spingerlo più in fondo e dargli più piacere, ma devo arrendermi ai miei limiti. Lui comunque non si lamenta, anzi: mi spinge in bocca con foga, e sento i suoi mugolii di piacere soffocati fra le grosse tette di Angie mescolarsi ai gemiti di lei. Alzando lo sguardo mi accorgo che lui le ha messo una mano sotto la gonna, le ha tolto le mutande e le ha già affondato dentro un dito, e lei ci si dimena contro di gusto. Non avevo mai visto la fica di Angie, ovviamente, o meglio non avevo visto che la sottilissima strisciolina di peli biondicci che tiene sul monte di venere; e ora che la vedevo aperta e completamente bagnata, penetrata dal medio di Ace che la ravanava dentro mi faceva una strana impressione. Non proprio che la desiderassi, ma la trovavo comunque eccitante, come è eccitante masturbarsi allo specchio.
- Scopami, dai, scopami. Voglio il cazzo adesso - la sento dire tutta eccitata, e con mio disappunto lui mi leva l'uccello di bocca e si mette sopra di lei. Si dilunga un po' a tormentarle le tette, ed Angie gli abbraccia i fianchi con le gambe e lo prega di fotterla dicendogli come in delirio tutta una serie di cose porche da zoccola che io non ho mai osato dire a nessuno. Lui sembra apprezzare, per la precisione sembra andare fuori di testa a sentirla parlare in quel modo, ed ansima e rantola come un animale infoiato fra le sue tette, sempre tenendole uno o due dita nella fica e masturbandola a più non posso. Ben presto Angie arriva all'orgasmo prima che lui la penetri, urlando di piacere così forte che già vedo la gente bussare alla porta per sapere che succede. Sto giusto pregustando il suo grosso cazzo tutto per me quando quella porca della mia migliore amica ricomincia a dire: - Scopami, scopami - come se andasse della sua vita, e a questo punto Ace glielo schiaffa dentro di brutto e comincia a pompare forte, baciandola in bocca e sulla gola come un ossesso. Lei lo incita con tutte le sconcezze che le vengono in mente, e lui non aspetta altro per spingere sempre più energicamente. Comincio a sentirmi un po' messa da parte, mentre i due se la spassano senza freni, ma nello stesso tempo la loro furia di godere mi eccita tanto che inizio a toccarmi davanti a loro. Lui è bello come non mai, e pare nato per fottere: sprizza testosterone da tutti i pori, e a vederlo così, il corpo nudo e muscoloso fradicio di sudore che spinge piacere nella fica di Angie con movimenti potenti e ritmati, sembra davvero lo stallone perfetto la cui missione nella vita sia dare e prendere piacere. Angie ha un altro orgasmo, e io sento sempre di più fra le gambe la voglia di essere al suo posto. Mi affondo un dito nella fica, ben sapendo che il cazzo di Ace sarebbe tutta un'altra cosa, e con l'altra mano mi accarezzo il grilletto. Inizio a gemere forte, più forte di Angie, anche se non è molto nel mio stile, cercando di far arrivare alle orecchie di Ace il messaggio che c'è lì vicino un'altra donzella che ha bisogno di lui. Per quanto sembri del tutto perso dentro Angie, altri gemiti femminili catturano presto la sua attenzione, e il suo senso cavalleresco scatta immediatamente. - Aspetta - dice a Angie tirandolo fuori - Voglio far godere anche lei. Tu mettiti sopra e cavalcami il cazzo, così riesco anche a leccarle la fica. -
Ovviamente non me lo faccio dire due volte, e non appena cambiano posizione mi abbasso a gambe larghe sulla faccia di Ace aspettando trepidante la sua lingua. Lui riprende a mangiarmela come prima, facendomi godere ancora di più ora che sono ancora più eccitata, e subito rivoletti del mio succo misto alla sua saliva mi colano fra le gambe. Io ed Angie siamo sopra di lui, una di fronte all'altra adesso, tutt'e due infoiate come non mai, e quando lui ci chiede con la voce che gli trema di lussuria di toccarci e baciarci fra di noi io e Angie ci guardiamo negli occhi con un sorrisetto d'intesa e non ci teniamo più. Ci stuzzichiamo a vicenda le tette e i capezzoli – non avrei mai pensato che le sue fossero così gonfie e turgide, ci protendiamo una verso la'ltra per scambiarci baci con la lingua e, anche se non avevo mai desiderato farlo, mprovvisamente mi accorgo che con le mani di lei sui capezzoli e la lingua di lui sulla fica non riesco più a resistere. Ho un orgasmo intensissimo dimenando i fianchi sulla sua bocca e gemendo forte. Ace mi segue a ruota: non appena mi sollevo da lui e mi scosto per riprendere fiato lo vedo accelerare freneticamente le spinte, affondando le dita nei fianchi morbidi di Angie, e inarcarsi imprecando con la voce strozzata dal piacere. Poi si distende, occupando con le sue spalle larghe tutto il letto a una piazza, e con gli occhi chiusi e un'espressione di appagamento ancora stampata in faccia, esala: - Adesso fate cambio, ragazze. Voglio Diane sul cazzo e Angie in bocca - .
Io e Angie ci scambiamo un'altra occhiata, stavolta un po' scettica. Ci aspettiamo di vedere la sua erezione sgonfiarsi quando lei si toglie per farmi posto, ma quando mi metto io a cavalcioni la trovo rigida e grossa come se non fosse neppure venuto, e se lui è subito pronto per un'altra cavalcata certo io non sono da meno.
La stessa cosa capita dopo che lui schizza dentro di me con la bocca incollata alla fica di Angie, e poi quando ci sborra in faccia dopo che io e Angie lo abbiamo leccato e spompinato a turno, cercando ciascuna di dimostrare a lui e all'altra quanto siamo brave a far godere un cazzo con la bocca. E ogni volta io e Angie ci diamo quell'occhiata, come a dire - Dio, ora gli si dovrà pure ammosciare. Peccato però, era così comodo... - Ma al massimo il suo cazzo perde un po' della sua rigidezza, e schizza meno sperma, ma resta comunque in grado di dare piacere a noi e a lui finchè continuiamo a stimolarlo dopo ogni orgasmo. Tanto che a un certo punto cominciamo a sospettare che di fatto né l'una né l'altra sia abbastanza brava a letto da soddisfarlo davvero.
Non che questo dubbio ci abbia impedito di sfruttare fino in fondo quel meraviglioso stallone dal cazzo sempre duro e disposto a fare di tutto per darci piacere: nessun altro mi ha fatto venire così tante volte in una sera, né ho mai visto un altro uomo capace di venire e mantenere l'erezione tante volte come lui.
Caro diario, l'unica cosa è che non sapremo mai chi fra me e Angie ha vinto la sfida, perché dopo esser stato un così buon giocatore Ace non ce l'ha fatta a fare anche da arbitro.
- Allora quale sarebbe questa gara? - ha farfugliato già un po' inebetito dopo che era venuto di nuovo spruzzandomi in bocca le ultime due gocce di sperma che gli erano rimaste. Ma la mia risposta non l'ha neanche sentita: trenta secondi dopo si è addormentato secco come se cadesse in letargo, ed io ed Angie abbiamo alzato le spalle e ci siamo abbracciate ridendo piano per non svegliarlo.

Heathcliff

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