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Racconto n° 3836
Autore: Divinecomedy Altri racconti di Divinecomedy
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La differenza, negli occhi
- Non riuscivo a vedere il mio volto riflesso nello specchio senza ricordare quello che mi diceva :- Dopo l'amore, i tuoi occhi si fanno più neri e la pelle si illumina, come se ti uscisse luce dai pori- :- Tutte le donne sono così dopo aver fatto l'amore- gli rispondo. Lui avvicina il viso al mio petto e me lo strofina tra i seni. Lo abbraccio, lo stringo forte perché affondi di più, per sentirlo di più. -
(Salwa Al-Neimi)

Pagina 27. Straordinario. Sono giorni che ho questo pensiero in testa. Giorni che cerco di capire se e come si vede la differenza nel mio viso quando faccio l'amore. La risposta è proprio qui. Resterà immortale l'espressione del mio viso riflessa nello specchio dell'ascensore mentre andavamo via. Mi è subito sovvenuta la differenza con l'immagine che lo specchio mi regala quando sono nell'antibagno subito dopo esser uscita dal buio di una piccola orgia. Penso che dovrei avere sempre uno specchio a portata di mano per capire se ciò che ho appena fatto mi è piaciuto davvero, o se mi sono solo divertita.

Quanto più il mio volto sarà simile a quello meraviglioso che avevo in quell'ascensore, tanto più potrò dire che sono stata felice. Ciò che emanava dal mio viso, pur senza traccia di trucco, era una luce che rischiarava a giorno quello spazio così limitato e che oscurava il piccolo neon che quasi per paura si era fatto per un attimo da parte, trincerato nello spazietto sopra la porta. Sul volto, nessuna traccia delle contrizioni e delle discromie dovute agli affanni quotidiani, solo un colorito chiaro, fresco, appena toccato da un dolce rossore come l'ombra del petalo di un fiore di mandorlo. Nulla a che vedere col pallore che si rifletteva sul mio viso la notte precedente. Gli occhi poi, erano colti dalla differenza più sottile. La notte precedente le pupille ancora dilatate dal buio tiravano fuori dell'edonismo divertito, dei raggi oscuri destinati ad esaurirsi non appena si fosse calmata l'onda lunga di godimento dell'intreccio di corpi e umori dal quale ero appena riemersa. Adesso invece le pupille erano cariche di luce, nere e brillanti, lui mi ha accarezzato a lungo il sorriso interiore.

Deve averlo fatto mentre mi guardava dormire. Abbiamo fatto l'amore in una maniera dolcissima, intrecciando le dita sui miei fianchi mentre lo cavalcavo. Non so se mi deliziava di più che si attaccasse a lungo ai miei capezzoli, lasciando che il mio piacere fluisse fuori di lì e ci nutrisse di gioia, o se era più bello guardarci negli occhi, raccontarci quanto stessimo godendo. Il sesso non è domande, è soprattutto una risposta, ed è la risposta che è arrivata violenta ed inesorabile, mentre continuavo ad inarcar il fondoschiena per cercarlo sempre più a fondo, il mio antro si stringeva come una calda morsa intorno alla sua asta, sempre più oscena lo volevo dentro di me, finchè non ho potuto più ricacciare l'orgasmo che arrivava, con lunghi e acuti singulti, un orgasmo che non voleva finire mai. Ma voleva fossi ancora più sua. Mi sono girata carponi sul letto per lasciare che fosse libero di godermi, i fianchi schiacciati alla superficie per sentirlo fin nella schiena, sentirlo infine trapassarmi e restar inchiodato nel mio ventre come se volesse inondarmi del suo nettare in chissà quale angolo lontano del mio corpo, colpi lenti e profondi, mi avvicinava a sé anche le spalle.

Ero così appagata, abbracciata a lui sul letto di quel sabato pomeriggio che senza accorgermene mi sono abbandonata dolcemente al sonno. Al risveglio mi ha detto che annuivo nel sonno, sia con cauti mugolii che con lenti movimenti della testa. Forse ero semplicemente felice, come se la felicità fosse così semplice da trovare. Per essere ancora più vicini l'uno all'altra abbiamo ripreso a fare l'amore, senza cercar l'orgasmo ci siamo avvolti in un amplesso più intimo del sesso, le mie gambe rampicavano le sue come su due serpentari, sotto di lui ondeggiavo il bacino per lasciar che mi esplorasse tutta.

Dovrei farci l'amore tutte le mattine. Non mi servirebbe più nulla per uscire di casa. Più bella e contenta che dopo un caffè caldo e il trucco. Solo farci l'amore, farci la doccia, vestirmi e via. Si vedrebbe negli occhi la differenza da un risveglio qualsiasi, nel volto felice e immortale dello specchio.

Divinecomedy

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