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Racconto n° 4074
Autore: Divinecomedy Altri racconti di Divinecomedy
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Cavalcata in rosso
Il ponte del Primo Maggio in Puglia sta volgendo alla metà, per stasera abbiamo deciso di andare in un ristorantino molto carino nel centro storico del borgo con castello dove abbiamo deciso di soggiornare. Il ristorante ha un'area relax molto suggestiva con una selezione di spirits curata e niente affatto scontata. Pavimento in cotto, grandi divani in lucida pelle rossa capitonné, usati e non consunti, luci soffuse, non lugubri. Le pareti in pietra sono adorne di tre grandi librerie stipate di bottiglie e di pubblicazioni di home décor e viaggi. Un grande specchio rettangolare, dalla cornice in stile vagamente decadente, troneggia di fronte alla porta. La finestrina alta e stretta offre uno scorcio del castello di fronte, animato dallo scorrere composto delle compagnie del sabato sera. Una giovane coppia cena nell'unico tavolo della saletta, apparecchiato in maniera elegante ed essenziale. Lui alto, biondo, occhi grigi, ha una corporatura asciutta e modi calmi e compìti. Lei capelli castani, mossi, alla nuca, un abito in jersey pesante rosso cupo, opaco, aperto con un drappeggio carnoso sul burroso decolleté. Restano piuttosto distaccati mentre tranquilli gustano la cena. Immagino si trattengano un po' dall'effondersi perché ci siamo io e la mia amica acciambellate sul divano con un dito di bourbon nel bicchiere.
La conversazione tra loro deve aver preso una certa piega visto che lui rompe il riserbo per dare una carezza a mano piena alla spalla di lei, per poi scendere sul braccio e risalire lentamente verso la spalla, dove trova la guancia di lei pronta a richiudersi sull'omero e ad accarezzargli il dorso con un paio di ravvii. Si guardano con dolcezza, di quell'impercettibile sottecchi che lascia presagire un prosieguo tutt'altro che formale.
Sarà il bourbon che sta iniziando ad entrarmi in circolo, oppure l'aura di sensualità che ha iniziato a pervadere la stanza, immagino che lui si lasci spingere a sedere sull'altro divano, accomodando l'abito sui fianchi lei scenda a cavalcioni sul suo bacino, lasciando i piedi fasciati in un paio di alte decolleté avorio fuori dalla seduta. Non smettono di baciarsi, lui giunge le mani sulla nuca di lei e scorre la zip dell'abito fino al fondoschiena. Tutto quel rosso e le luci tenui fanno sembrare quell'incarnato ancora più latteo allorquando l'abito le si apre sul busto come un sipario, rivelando i suoi seni in un reggiseno di pizzo color pelle, che lui sgancia per poter infine morderle i capezzoli rosa antico che paiono bisquit tra i denti di lui. Lei sembra desiderare un altro paio di mani per potergli accarezzare tutto il petto e le spalle, di tanto in tanto emerge dal fondersi dei visi per languire ad occhi chiusi mentre lui le bacia il collo e ancora i seni. I movimenti si fanno sincronizzati, i respiri dialogano, è il momento di completare l'intreccio dei corpi, lei glielo chiede con lo sguardo, e lui la penetra dal basso come un imperativo, lasciando che lei senta fin nelle viscere quel suo uccello, non si è mai sentita colpire così a fondo, in balìa di un sesso così grande. Depredata di ogni riserva fuori e dentro, lei ora lascia che il bacino galoppi su quel cazzo magnifico, e lui assieme segue ed imprime il ritmo di questa cavalcata strizzandole i glutei e sfondandola sempre più forte ad ogni spinta. Ad un certo punto la mossa che lui è sicuro la faccia impazzire: lui esce dal corpo di lei e inizia a penetrarla nuovamente ad ogni spinta, fuori e poi ancora dentro, di nuovo fuori e immediatamente dentro, sempre più fradicio dei succhi di lei che si contorce sconvolta, sempre più micidiale, lui avvampa di potenza fin sotto le mandibole mentre lei continua questa galoppata accidentata finchè l'uno sulla pelle dell'altro non avvertono il traguardo farsi ad ogni spinta più vicino, il tempo di una manciata di altri respiri, in cui lei lo sente scarnificarla sempre più duro. Ed ecco, le spinte scomposte, fameliche e inconfondibili dell'orgasmo che la sta rapendo, lui stringendola forte fino a soffocarla e quasi a penetrarla tutta col suo corpo le pulsa sperma chissà in quale profondità del ventre, con colpi sempre più teneri fino ad abbandonarsi paghi ad un abbraccio dolcissimo, il cuore che riprende a battere tranquillo, si sorridono e si stringono nel calore ancora intatto del sesso più vero.
Lei deve essersi accorta di questo mio divagare perché per un attimo si volta verso i miei occhi azzurri e si controlla con uno sguardo veloce le gambe e i fianchi prima di rigirarsi. Deve aver pensato le abbia fissato la Miu Miu rosa appesa alla sedia prima di rituffarsi nel dialogo con lui. Chissà che una volta che io e la mia amica abbiamo raggiunto i nostri mariti non decidano di dar vita alla mia fantasia infine.

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