Erato
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“Sai... come vorrei
nell’alito dolciastro di un’ultima carezza
poterti riparare tra corolle di giacinti
T’avevo dato Me senza chiedere Te in cambio…”
Lorenza guardò l’orologio alla parete del grande studio. Un quarto a mezzanotte. Trattenne la... |
FalcoSirene
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Emily teneva entrambe le mani al bordo del tavolo, sulla tovaglia fiorata della prima colazione. In mezzo, la tazza del caffè macchiato, e più in là, burro, marmellata, pane e brioches. Lo yogurt del suo Signore, la sua tazza di caffè nero, i loro du... |
Heathcliff
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- Un succhiacazzi provetto...ecco quello che sei diventato sergente - mormorai col respiro corto. - Oh...chissà quanti pompini fai per tenerti in allenamento, eh marine...sììì...così cazzo ! -
Pochi secondi di piacere in impennata, e non riuscii... |
LaPassiflora
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Siamo al confine.
Manila piena di esitazione sa di far parte di una strategia culturale, il suo compito è varcare la linea che esiste tra il piacere e la polverizzazione concreta dei fatti. Se soltanto bastasse saperlo! Adesso non tremerebbe insieme... |
Alemar
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Dimmi addio;
se non sei più capace di toccarmi come prima, vattene. Non ho tempo per la sterilità di un desiderio appena tiepido. Ho bisogno del rumore della carne bagnata, pompata forte, come facevi tu quando impazzivi al solo pensiero di fottermi... |
Rossogeranio
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Quando dimentichiamo, è senza dubbio perché abbiamo perduto meno memoria che istinto di sopravvivenza.
Niente ci appare congeniale. Nulla ci diverte.
Un’accumulazione di vita, piccinerie di un bollore infingardo che spingono le nostre speranze e i ... |
Giulia Lenci
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C'era la foschia evanescente dell'alba di fine estate, sul mare grigio come acciaio. I gabbiani camminavano pigri sulla sabbia delle spiagge deserte. Salivo adagio nell'aria fresca, su per il sentiero tra le rocce, fermandomi ogni tanto a guardare la... |