Faber
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Lui la chiamava zarina, da sempre.
Dall'inizio dei loro giorni.
La chiamava così anche se la storia della giovane donna era un po' diversa da quella che quel modo di chiamarla poteva lasciare pensare, e nessuna parentela, nemmeno indiretta, la le... |
LaPassiflora
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Siamo al confine.
Manila piena di esitazione sa di far parte di una strategia culturale, il suo compito è varcare la linea che esiste tra il piacere e la polverizzazione concreta dei fatti. Se soltanto bastasse saperlo! Adesso non tremerebbe insieme... |
Roberta
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Le gocce d'acqua battevano musicalmente sul tetto dell'auto parcheggiata di fronte a un muro di pietra lucido di pioggia.
Vetri appannati e buio intorno.
All'interno del guscio blu notte, due persone.
Non si sono mai incontrati prima, ma si conosc... |
Matilde S.
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La donna osserva il mare con sguardo struggente. Seduta sulla battigia si lascia accarezzare i piedi dall’onda lenta, mentre i suoi pensieri vagano tornando indietro, ad un passato che la chiama a sè con ineluttabile intensità.
Sul volto il tempo ... |
SchiavaDAmore
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Tentativo di forzare l’espressione.
Lui le ha proibito di lavarsi, perché anche il suo odore gli appartiene. Così, lei si porta appresso come un filo il lezzo di sudore, di piscio e di merda. Perché Lui controlla che il marchio di rifiuti rima... |
Jihan
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Il muro era là. Un muro a secco, di piccole pietre aguzze e taglienti, disposte ad opera incerta, alto appena un metro, coperto per quasi tutta la sua interezza da un glicine secolare. Ma il glicine, in quell’autunno luminoso, era ridotto ad un compl... |
SchiavaDAmore
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Per mille volte hai cercato i miei occhi e per mille volte li hai trovati. Una specie di danza febbrile alla sola idea di quel Suo capriccio.
Dovevi farlo subito, avvicinarti, bloccarmi la visuale e fare come Lui voleva.
«Mia dolce bambina, dai... |