Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 1260
Autore: Donar Altri racconti di Donar
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
Interventi al computer
Ritorno al computer per vedere se ha rilevato cose strane, ma sembra non abbia trovato alcun virus, procedo all'installazione del firewall, quindi lancio il deframmentatore e a Chiara che mi sta osservando porgendomi la grappa, dichiaro:
- Ci vorrà un po' di tempo, è molto disgregato il tuo disco, ma se va bene, avrai il pc come nuovo. Intanto non hai più da temere intrusioni di sorta, il sistema che ti ho installato, nasconde il tuo IP address ed una scansione sul Provider, non rivelerebbe il tuo identificativo... -
Lei annuisce, ma mi dichiara che lascerà fare all'autostart, senza preoccuparsi d'altro, e mentre sto bevendo la grappa, istintivamente mi appoggia un braccio sopra la spalla. Credo che la cosa sia stata molto ingenua, solo che non resto insensibile, quella mano mi sta pesando come se fosse una trave, vorrei non accorgermene, ma tutti i muscoli della zona, sono in agitazione, finché la mia ospite mi prende il bicchiere vuoto e mi toglie d'impaccio andando in cucina.

Il suo ritorno è annunciato con molta allegria:
- Adesso mettiamoci comodi a far due chiacchiere - , mi dichiaro d'accordo e ci sediamo accanto nel comodo divano al centro della stanza.
- Occorre ancora un po' - , le replico, - ma ti assicuro ne vale la pena, avrai un sistema come nuovo senza dover reinstallare i programmi, e adesso è protetto contro gli intrusi. -
- Bene mi hai fatto un gran favore Paolo, ma ora raccontami di te, della tua vita. -
Non mi faccio pregare, sono piuttosto espansivo e le racconto in breve la mia vita, lei fa altrettanto, mi dichiara che non si è mai sposata, ha convissuto, ma non ha perso la speranza per una nuova storia, anche se la cosa le sembra ogni giorno più difficile.
La nostra conversazione non ha più la spigliatezza di prima, sta languendo, ma lo stiamo facendo entrambi consapevoli, cerco di badare al monitor per vedere se il processo è andato a buon fine e scopro che ha completato il ciclo da qualche tempo.

Mi avvicino al computer, lo faccio riavviare, finalmente l'operazione sembra abbia funzionato, il sistema è più performante di prima, mi giro verso Chiara che è proprio dietro di me, la osservo sorridente:
- Bel lavoro, bravo. -
Mi sento appagato, le ho reso un piccolo favore, il sistema funziona bene, e adesso credo debba andarmene non ho altro da fare qui e appena in piedi me la trovo davanti, con lo stesso sguardo indagatore che aveva in cucina, mi osserva e mi legge l'anima, intensamente, non si distrae, non ha tentennamenti.
Ecco adesso non resisto più, la mia bocca vicino alla sua, infine l'incontro, la sfioro con le labbra, ma non mi distacco, le bacio le gote calde, lei mi lascia fare, non si ritrae, accetta l'adulazione, io invece devo soddisfare la mia prorompente passione, cerco di ammansirla, sfiorandola con le labbra ovunque, sul collo, sulle guance, sulla bocca, cerco il suo desiderio, quando sono certo della disponibilità le bacio le labbra con forza, cerco la sua lingua con la mia, la inseguo dentro la bocca semiaperta, e la trovo timida, poco decisa a farsi assaporare, è solo quando sento le braccia cingermi il collo che sento la sua reazione.
Adesso mi sta succhiando, la lingua, le mie labbra, mi morde, mi preme, poi si stacca, mi stringe guancia guancia e mi chiede soddisfazione:
- Paolo ti desidero, ti voglio, ti amo. -

Il silenzio, padrone dei gesti, delle parole non dichiarate, mai sussurrate, l'ansia che logora i sensi, il sangue che ribelle soffoca le arterie, e quel cuore come un cannone che batte il ritmo: è bellissimo, intenso, fortissimo, la grand'emozione d'amore, di passione di desiderio. Sì per questo, uomini facoltosi, poeti, letterati, hanno distrutto fortune colossali, scritto frasi incredibili, inchiostrato pagine infinite per questo gran sentimento che tutti possiamo provare, con modi diversi, per intensità diverse, ma è il cibo di vita più a buon mercato che possa alimentare le nostre anime.

La testa inclinata dal lato opposto al mio, la bocca che mi sta chiamando dentro le mie labbra, la mia amante si lascia distendere, si abbandona volentieri sul divano, mentre le sue gambe si allargano per consentire l'intreccio alle mie.
Vorrei avere la forza del poeta più grande per descrivere le sensazioni e le emozioni, ma non c'è molto tempo, la passione ha i suoi tempi, i suoi ritmi, occorre prenderne atto.
Lei distesa sotto di me, mi osserva serena ed eccitata, disponibile, senza riserve, mi chino su di lei, le bacio il collo mentre le accarezzo le gambe, la mano sale verso le cosce, la mia bocca sui suoi seni, le apro la camicetta, mi aiuta con i bottoni, la sfilo dalla gonna sollevata fin quasi alla vita, mentre mi scosto, le osservo le gambe, i fianchi, i seni, ancora poco protetti dal reggiseno, la mia mano le accarezza l'inguine cercando un accesso verso il suo sesso.

Si alza quasi di scatto, per liberarsi degli indumenti, mentre mi spinge sopra il divano.
La lascio fare, è in piedi, vicino a me, si libera della gonna, adesso con il reggiseno e gli slip, microfibra finissima, poco trasparente, vuole farsi osservare, farsi desiderare, si propone per lo spettacolo, per accendermi tutta la passione di cui può esser capace un 56nne. Si libera lentamente del reggiseno, degli slip, ma non si mostra definitivamente, si copre con le mani, sorride, la osservo, le sorrido:
- Sei bellissima, sei un incanto. -
Si china su di me, cerco di toccarla, ma deve spogliarmi e mi toglie le mani davanti. Mi slaccia la cintura, mi apre la zip, mi alza la maglietta, l'aiuto per sfilarmela.
Sono impegnato a svestirmi che la sento già decisa sul mio sesso, lo ha trovato, già pronto, umido, turgido come i suoi capezzoli, con il glande che implora un grembo accogliente, ma sento prima la sua bocca, la sua lingua, il leggero succhiare, cedo al gran piacere, mi distendo e la lascio fare. Si prodiga con la mano ritmando leggermente, mentre la bocca e la lingua mi stanno succhiando e leccando, assaporando senza trascurare alcuna appendice.

Paziento ancora, mentre cerco di accarezzarle i seni, la testa, il collo, le spalle e sento che devo fare la mia parte, lei non si ferma, mi sente gemere di piacere e la sua eccitazione è forte come la mia.
L'affronto distogliendola dal mio sesso, cerco di attirarla su di me, mi alzo per facilitare l'operazione, mentre la sto baciando sul collo, sulla bocca, con voracità, la succhio e la stringo, mentre lei si lascia assaporare:
- Distendiamoci sul tappeto - , mi chiede, e mentre si abbandona sulla soffice trama, la mia mano adesso la fruga, il suo sesso è molto umido, la clitoride prospiciente chiede soddisfazione, la sento dura con i polpastrelli, le piccole labbra la proteggono poco fra le cuciture del solco.
Lascio il posto alle labbra, mentre le mani le accarezzano le gambe, le apro le cosce per succhiarla meglio, si solleva un poco per facilitarmi l'accesso, adesso il suo sesso è lì davanti a me, si offre, mi accoglie, vuole l'amplesso.
Le succhio la clitoride, lecco le carnosità della piccola fessura, sento il suo umore, me ne cibo ancora, i gemiti sono grida, mi stringe la testa con le cosce, mi stringe con le braccia, affonda le unghie sulle spalle, sul collo: - Prendimi, penetrami, voglio l'orgasmo, fammi godere, non resisto più... -

Difficile non esaudire, vorrei prolungare quell'implorazione, farla attendere perché l'ansia del godimento le prolungherebbe l'orgasmo, sarebbe quello il mio piacere, il mio orgasmo. Ma in amore i tempi non si decidono prima, non ci sono regole o programmi, metodi o sistemi: il piacere deve essere adeguato.
Mi distendo sopra di lei, cerco la posizione, i sessi non hanno bisogno di presentazioni, si trovano facilmente, umidi, pronti, accogliente lei, più esuberante io.
M'introduco dolcemente, lentamente, mi ritraggo un poco, cerco l'appoggio delle mani, delle gambe, l'accollo del mio con il suo pube, per il ritmo prorompente che ne segue. Cerco il suo tempo, di lato, a fondo, mi ritraggo, poi più deciso, più forte lo stimolo, il dolce su e giù ha trovato la regola, adesso le bocche si cercano, le lingue si assaporano senza riguardi, la frenesia incede, i muscoli si tendono, il vigore delle spinte è fortissimo, il crescendo dell'accelerazione è cadenzato dai gemiti, dall'affanno dei movimenti: "Paolo ti amo, non smettere adesso, non fermarti..."
- No tesoro, tranquilla, godi, assapora il tuo piacere, dammi il tuo orgasmo, lo voglio tutto... ecco sto venendo... rallenta... piano... -
E mentre l'assecondo, anch'io le sto eiaculando dentro, la vena seminale sta pulsando tutto il suo contenuto,
- Bimba, sei dolcissima, sei un amore... -

Resto ancora dentro di lei, non è facile l'estrazione, mi sta cingendo ancora, con meno forza, ma senza il suo consenso non riesco a svincolarmi: - Paolo, è stato fortissimo, coinvolgente, intenso, ti voglio bene, sono spossata, ma sono appagata, resta ancora un po', voglio sentire il tuo rilassamento... -
Queste parole dette in un soffio, con i sensi in tregua e le palpitazioni che stanno diminuendo d'intensità...
- E' stato bello anche per me, sei molto generosa, donna incontenibile, sono sfinito ma soddisfatto... -
Ed infine mi ritraggo, mi distendo accanto a lei, con la mano destra lungo il fianco che cerca lentamente la sua, adesso parlano solo i nostri corpi, non c'è bisogno di parole, il ringraziamento è reciproco.

Darsi piacere in amore è il normale avvicendamento delle emozioni provate prima, per quanto violente le emozioni, le tentazioni, i desideri, i peccati, altrettanto devastante l'amplesso, il compenso dei sensi per il piacere della quiete successiva, che vorremmo non finisse mai...

Mi abbandono ad un leggero torpore, senza pensieri, ancora sospeso tra realtà e fantasia. Mi affloscio sul divano e mi addormento subito.

Chiara si trova seduta sul divano con gli occhi sbarrati nel vuoto, un leggero sorriso, sta cercando di ricordare per non perdere il piacere, ma è solo una piccola tortura che le nostre fantasie ci procurano quando siamo rilassati, senza pensieri e molto tranquilli.
- Ciao Paolo, stai bene? Dormi pure, non preoccuparti, posso ospitarti senza problemi. -
- No grazie, devo tornare a casa, ho la mia realtà per domani, o meglio per stamani, devo rispettare il mio quotidiano. -
Ma non mi affretto, mi vesto con calma, senza parole, non voglio sembrare un ladro d'amore, voglio ritornare da questa creatura, anzi le chiedo se verrà lei da me, avrei anch'io da mostrarle qualcosa nella città di Francesco Petrarca, di Pietro Aretino, di Giorgio Vasari e degli altri grandi di cui sono figlio.

Mi accompagna alla porta, nella piazzetta, mi ringrazia per il piccolo servizio al computer: - L'amore invece lo rivoglio ancora, prima possibile, ti voglio bene, mi sto affezionando, non mi dimenticare, proviamo a dare un seguito a questa giornata... -
- Chiara è lo stesso anche per me, ci vedremo ancora, di nuovo, ciao ti telefono. -
L'ultimo bacio e mi allontano verso la stazione, con le strade adesso quasi deserte, sono le 5, i netturbini iniziano i servizi, i bar lungo via Calzaioli stanno organizzandosi per un'altra giornata di turisti, sull'Arno i lampioni riflettono l'oro e l'argento delle luci, l'aurora è quasi prossima, cerco di affrettarmi, i pensieri ritornano alla creatura dolcissima che ho appena lasciato, osservo un cane al guinzaglio che strattona il padrone per un gatto sotto un'auto in sosta.

Sono in stazione, scendo in fretta le scale del parcheggio, pago la tariffa, sono in auto, adesso mi distendo un attimo e mi guardo nel retrovisore, sono stanco, avrei un po' sonno, mi leggo in faccia la soddisfazione per l'avventura: era un'avventura? Una possibile storia? Un'amicizia da non perdere?
Chiara adesso sei nei miei pensieri, mentre esco dal garage il giorno sta nascendo, un nuovo giorno, pieno di speranza e di novità...

Donar

Donar

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.