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Racconto n° 1504
Autore: Melablu Altri racconti di Melablu
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Prede
Suonano alla porta. E' lui.

Lo faccio entrare in casa, gli sorrido, mi sorride. E' un mio vecchio amico, l'ho invitato per ripassare insieme per preparare un esame.
Lo faccio sedere in salotto, gli offro da bere, facciamo quattro chiacchiere e poi iniziamo a studiare.
Prendo i libri e mi siedo di fronte a lui. Parliamo, discutiamo, ripassiamo certi argomenti. Quando proviamo a fare qualche esercizio pratico insieme, carta e penna alla mano, mi siedo accanto a lui sul divano, per poter confrontare meglio gli appunti.
Ma... mentre parliamo, mentre lui mi spiega meglio un passaggio che io non avevo capito, mentre alzo gli occhi e incrocio il suo sguardo, io... vacillo.

Mi perdo dentro ai suoi occhi che mi guardano e mi sorridono... e all'improvviso mi accorgo prepotentemente della sua fisicità, del buon profumo che lo avvolge, della vicinanza dei nostri corpi che quasi si toccano... mi sento avvampare in viso e distolgo lo sguardo.
Lui mi parla ancora ma non capisco, non sento: non mi sono mai sentita così, mai con lui, mai con un ragazzo che non fosse il *mio* ragazzo.
Continuiamo a studiare, ma ormai l'imbarazzo mi schianta, non riesco a combinare nulla. Ogni volta che mi rivolge parola, mormoro cose senza senso; ogni volta che mi guarda perdo il lume e sento i miei occhi calamitati dai suoi, dalle sue mani forti che sembrano così morbide, dalle sue labbra invitanti che si tendono, dal suono della sua voce così morbida e fonda che mi stordisce la mente e il corpo.
Inizio pian piano a perdere la cognizione del tempo e degli eventi, comincio a perdermi nei miei pensieri, nelle sensazioni... Lo spio mentre scrive, studio il suo profilo che si staglia netto contro la luce diretta della finestra dietro di lui... non mi ero mai accorta che mi piacesse così tanto.
All'improvviso alza la testa e si volta, cogliendomi in flagrante. Mi guarda perplesso, poi mi chiede sorridendo: - C'è qualcosa che non va?-
Panico nella testa, vuoto pneumatico di pensieri o idee o menzogne o scuse. Così, serissima, come mai ho fatto prima di quel momento, dico la verità: -Ti stavo guardando-.
Lui mi guarda, pian piano il debole sorriso perplesso sbiadisce dal suo viso, si fa serio. Ma non distoglie gli occhi dai miei. Mi avvicino a lui, lentissimamente, senza lasciare un attimo i suoi occhi. Mi avvicino ancora, poi mi fermo. Posso percepire distintamente che il suo respiro si è fermato. Lo guardo ancora, attendo che capisca che non voglio fare nulla che non voglia anche lui, che aspetto una sua mossa. Lo guardo, mi guarda... E, finalmente, impercettibilmente, si avvicina anche lui a me.
Solo pochi millimetri ci separano, poi sempre meno... ed infine, le sue labbra approdano sulle mie, morbide e dolci, leggere e fantastiche, come le avevo immaginate.
Una pazzia, mi dico, una pazzia, mentre la mia bocca si apre ed incontra la sua lingua, mentre la mia se ne appropria, mentre questo dolce e delicato bacio diventa sempre più caldo e passionale, mentre una morsa di desiderio mi attanaglia lo stomaco.

Una matita rotola giù dal divano e cade a terra, spuntandosi.
Attorno a me il silenzio ovattato è scosso dal respiro affannoso che pian piano cresce, dai leggeri schiocchi liquidi dei baci che si susseguono. Sembra che anni di amicizia siano stati definitivamente accantonati, messi in un angolo a guardare un uomo e una donna che si trovano, all'improvviso, senza essersi mai cercati.
Le mani si rincorrono sui corpi vestiti, come cercando qualcosa di prezioso e di fugace. Le bocche si bramano, senza separarsi mai troppo. Lentamente mi ritrovo quasi distesa, mentre lui continua a baciarmi, mentre le sue mani, delicate ma decise, si posano qua e là, strappandomi sospiri.
Gli sbottono la camicia e gliela tolgo, percorrendo finalmente con le mani e la lingua quella pelle sconosciuta ma al tempo stesso così familiare, quel corpo che vedo ora per la prima volta come intrigante sorpresa.
Allo stesso modo, lui mi sfila il golfino che già si era sollevato, toccando e baciando la pelle appena svelata, assaggiando e assaporando. Solo in quel momento mi accorgo di quanta attenzione avevo messo nel vestirmi, quel giorno, di quanto mi fossi inconsapevolmente preparata ad un'eventualità come questa. Dunque tutto ciò al mio inconscio non era del tutto inaspettato...
Questo pensiero mi accende ancora di più, mi eccita l'idea di essere stata preda del mio stesso istinto... così a tastoni cerco la fibbia della sua cintura. Lui mi guarda, interrompendosi, un po' dubbioso. Io lo guardo, come per sfidarlo, ma al tempo stesso rassicurandolo, facendogli capire la mia decisione di proseguire questo gioco, queste inaspettate scoperte.
Alla fine si slaccia i pantaloni, cedendo alle mie provocazioni. Lo spingo seduto, mi rialzo e con rapidi gesti faccio volare via i miei ultimi indumenti. Sono nuda ora di fronte a lui, e incredibilmente non provo alcun imbarazzo, solo un grande calore allo stomaco e tanto desiderio...

Mi avvicino, lui non mi toglie gli occhi di dosso. Mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe, e traggo finalmente il suo membro caldo e turgido dai boxer. E' scuro e di notevoli dimensioni, quasi mi commuovo a vederlo, poi penso all'espressione estatica che doveva essermisi formata in faccia e sorrido. Lo guardo negli occhi, ancora una volta, mentre lo massaggio. Lui mi fissa, sbalordito ed eccitato in parti uguali, mentre mi accarezza i seni, i fianchi, le natiche, facendo andare a volte lo sguardo alle mie mani che si muovono su di lui.
–Sei bellissima...-, mi sussurra in un soffio, -bellissima... Sei bella e spregiudicata, non ti ho mai vista così...-
Io non rispondo, sorrido e basta. Scivolo lentamente verso il suo bacino, mi alzo appena, e lo faccio entrare dentro di me.
I nostri respiri si fermano, la sensazione di averlo dentro il mio corpo è straziante, devastante. Le pareti si dilatano ad ogni movimento, ogni sussulto mi fa avvicinare di un passo all'estasi. Sono eccitata, e anche lui lo è, mentre mi muovo su di lui, i nostri corpi e le rispettive volontà si fondono e si annullano. Le pupille si dilatano, gli occhi diventano vacui.
Le sue mani mi accarezzano, la sua bocca mi bacia e la sua lingua mi solca ovunque riesca ad arrivare, mentre mi muovo, mentre struscio voluttuosamente il bacino contro il suo. Niente parole, niente suoni, solo sospiri.
Poco dopo la sua mano si sposta, andando alle mie natiche, cercando dolcemente il buchino più stretto. Un attimo dopo mi penetra con un dito, seguendo il mio ritmo. - Come fa a saperlo? - , mi chiedo, sorpresa. Come fa a sapere quanto mi piace?

Sento che non mi va molto ancora per venire, così rallento, ma lui mi ferma del tutto, baciandomi. Poi mi dice di alzarmi. A malincuore mi separo da lui e mi alzo, lui mi segue e mi fa inginocchiare sul tappeto, davanti al divano. –E' da quando sono arrivato che penso a quanto mi piacerebbe metterti in ginocchio su questo tappeto-, confessa, mettendosi in ginocchio anche lui, alle mie spalle.
Io sospiro, sbalordita, mentre lui inizia ad accarezzarmi la schiena con mani leggere ed a baciarmi sul collo, mordicchiandomi leggermente. Le sue mani scendono nuovamente alle natiche e piano mi aprono. Sento il suo membro umido appoggiarsi sul buchino mentre mi sussurra: -Mi vuoi?-
Una staffilata di desiderio unito a sorpresa mi annebbia la vista: come fa a sapere così tante cose di me? Sono davvero così un libro aperto?
Rispondo sì alla sua richiesta, piacevolmente sorpresa.
Lo sento premere forte, preciso, deciso, mentre con una mano mi trattiene all'altezza del petto. Dopo un attimo è dentro di me, tutto, lo avvolgo strettamente, dopo poche spinte lo sento già gemere, mentre mi prende per i fianchi e affonda, lentamente, dolcemente ma con fermezza, sempre più in fondo.
Mi inclino ancora di più, mi appoggio disperatamente al divano, mentre con una mano mi frugo tra le gambe, per darmi pace, per sedare queste ondate di piacere straziante che mi divorano. L'attrito della sua pelle contro la mi schiena è eccitante come non mai, e mi basta pensare all'immagine di noi due, in ginocchio sul pavimento, sudati ed ansimanti, mezzi svestiti, mentre lui mi sodomizza con decisione, mi fa presagire l'orgasmo.
Lui accelera, io pure... un attimo dopo il suo seme scorre dentro di me, lasciandomi esausta, squassata, schiantata dal piacere, appagata e sopraffatta.

Ci va qualche attimo prima che possiamo muoverci di nuovo, lui si alza piano dalla mia schiena ed abbandona il mio corpo. Anche io mi alzo, piacevolmente dolorante, lo bacio e gli dico di stendersi, mentre vado a cercare una coperta.
Poco dopo siamo distesi sul comodo divano, a farci le coccole. Siamo stupiti da quanto è successo, stupiti di aver scoperto una tale intesa, un tale affiatamento, stupiti per esserci scoperti amanti.

Melablu

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