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Racconto n° 29
Autore: Rosye Altri racconti di Rosye
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Pegno d'amore
Lui è in piedi. Mi appoggia deciso le mani sulle spalle.

Mi ha spinto contro il muro, appena entrata nella stanza d'albergo. Mi ha tappato la bocca con la sua mano, che emana un odore che mi stordisce. Abbassandosi appena un po' ha frugato con la mano sotto la gonna, guardandomi fisso negli occhi.
Io non ho paura, non dovevo averla, ma adesso sento i miei occhi che si allargano ancora, lo sguardo diventa di bestia intimorita, che non sa cosa succede, mentre di lui so quasi tutto.........
Quasi....
Adesso sente, lui, sotto la gonna e spostando appenta con la punta del suo dito, che ho il sesso bagnato, che si apre come un fiore dalla corolla chiusa violentato e forzato tra i petali.
Sono bagnata e impaurita..le due cose insieme producono un batticuore violento, mi fa male il petto, il torace si sfonderà adesso...penso mentre anche il fiato accelera....
Sicuro che tanto non emanerei neanche un sospiro in più, mi slaccia piano il primo bottone della camicia bianca di seta.
Sul triangolo di pelle che ne esce, mi colpisce con la punta della sua lingua. Per farlo si china appena, e sento lo sfiorare dei capelli sul viso. Chiudo gli occhi, aspiro forte, mi gira la testa. Lui lecca piano, come se scavasse con la lingua e le labbra...

Rialza il viso, e mi sorride tra il crudele e l'ineluttabile.
Continua il percorso dei bottoni, e dopo il secondo vede i capezzoli del seno che spingono sulla stoffa.........allora si ferma, e li stringe forte, li tira verso di sè, e mi guarda....il male che diventa piacere corre tra i miei occhi e sulla pelle.......slaccia ancora il terzo bottone, che non cede subito...allora strattona un po' la camicia, e d'incanto si lasciano andare gli altri, uno dopo l'altro, come
una fila di soldatini obbedienti.
Esce la preda, esce il premio.....mi sono messa per lui quanto avevo di più evidente e da sgualdrina........un corsetto bianco, con le stringhe che si incrociano davanti come le dame d'altri tempi.......quello che le cocotte del settecento indossavano prima dell'incontro con il re del momento...e lui questo deve essere oggi.....
Le stringhe strette fino a togliere il respiro, il busto che è diventato sottilissimo, i ganci da liberare sulla schiena, il seno che mi invade per quanto è stato compresso e ingabbiato.........
Io con una pudicizia inconsueta abbasso gli occhi e mi guardo...come se gli indicassi l'animale indifeso che va liberato...o imprigionato.........

Adesso sono davanti a lui. Inginocchiata.
Dopo avermi abbassato sulla schiena la camicia, senza toglierla, lasciando scoperte le spalle tonde e color ambra, quasi una piccola e docile camicia di forza, mi ha lasciato scomposta e scarmigliata, con indosso la gonna rosso scuro....e le scarpe altissime, questi sandali da strada di lusso......
Adesso spinge sulle mie spalle, mi fa scendere secondo un disegno che pur avendoglielo suggerito, adesso diventa mio padrone...
Scendo e sento una strada sul suo corpo...vorrei toccarlo, non ci riesco....vorrei chiedergli soldi, come una puttana vera, per sentirmi tale, e so che adesso potrebbe chiedermi qualsiasi cosa, rilanciare sul prezzo, darmi di meno di più o nulla...solo se sarà davvero soddisfatto.......
Mi fa scendere e mettere genuflessa davanti a lui. Non si spoglia, mi appoggia il viso struccato dalle prime carezze alla patta dei suoi pantaloni, gonfia e indecente, evidente e piena, mi fa strofinare la bocca sulla lampo che mi fa male, mi fa diventare rossa la pelle del viso. Mi fa sentire odore e dimensioni, mi preannuncia qualcosa, io sempre più implorante e silenziosa....
Poi apre piano un varco e si tira fuori il sesso lucente e umido.
Io non potrei adesso nulla...non voglio, e anche se volessi ho la sua mano che si fa prepotente sulla spalla, l'altra sul capo e mi tira verso di sè...
Il suo sesso si appoggia sulle labbra quasi doloranti, io apro la bocca, in un attimo è in fondo alla gola...è grande, padrone e violento...e così indifeso che potrei ferirlo se solo volessi...e invece sono ferita io, tra le cosce...sanguino di umore bianco e di piacere violento, inarrestabile.
Mentre sto venendo di un orgasmo improvviso, comincio a leccarlo con la voglia di sentirmi affogare e prendere e riempire....non mi farebbe toccare la mia carne neanche se lo implorassi, adesso, penso....e inginocchiata e soggiogata sento lui che si muove avanti e indietro, la sua pelle sale e scende, il glande enorme diventa pulsante..prende la mia testa, afferra i capelli neri...vorrei che ne trovasse, domani, ancora qualcuno tra le sue dita.
Poi ha un'ultima spinta, mentre sento un getto caldo in fondo, nella gola e già all'altezza del cuore...
Allora mi tiro indietro, approfitto di queto momento di resa...mi lascio gocciolare le ultime stille di sperma sulle labbra, e mi rialzo piano.
Le ho bianche, sul rosa acceso della pelle....
Mi alzo, lo guardo...lui ha ancora gli occhi chiusi del piacere trascorso, sfrecciato violento....
Mi avvicino a lui, gli aderisco piena e graffiata dai suoi vestiti e dalle sue mani, mi incollo alla sua camicia che vorrei portarmi via come un trofeo...
E mentre ancora ansima piano, e respira intercalando fiato e sospiri, lo bacio scambiandoci quel pegno d'amore.

Rosye

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