- Porta anche lei - gli dico guardandolo negli occhi. Leggo uno stupore divertito, incuriosito più che altro. Sorrido rivelandogli le mie vere intenzioni: - Così almeno ti posso guardare - .
Mentre guido la sera si tinge di rosa acceso e mi avvolge silenziosa come seta.
Rivivo la mia voce mentre pronuncio tale invito e mi rendo conto che lo penso ancora, che davvero mi andrebbe bene se lei venisse. In fondo...è una bellissima donna.
(buio)
Nella penombra cilestrina del locale sono i tuoi occhi a chiamarmi, prima ancora di scorgere la tua presenza in fondo alla sala. Mi lascio attirare dal tuo sguardo, sento la nuca cedere leggera, la testa inclinarsi dalla parte opposta, come ad offrirti la gola. Infine mi arrendo, mi volto e ti vedo, ancora una volta, offuscare il mondo e avanzare verso di me sorridendo silenzioso.
Questa volta però non sei solo. Intravedo dietro di te una donna: è più alta di me, indossa un vestito nero al ginocchio e ha braccia di miele, abbronzate e seriche. Non ne scorgo il volto, perché ti cede il passo, distinguo soltanto la sua spalla sinistra, appena coperta dalla spallina sottile, il braccio che ondeggia riflettendo la falcata morbida, la curva liscia del fianco e lo stacco preciso della gamba, enfatizzato dallo spacco profondo dell'abito. Quando poi scarti di sorpresa un gruppo di gente sconosciuta, lei mi si rivela completamente: ha morbidi capelli biondi, portati a regola d'arte, con onde dolci, che rispecchiano la luce femminile dei suoi occhi nocciola. I tratti del viso ricordano la simmetria irreale di certi ritratti ad acquerello, dove il colorito degli zigomi si fonde invisibile con la trasparenza dell'incarnato, e i toni liquidi dei profili danno all'intera immagine la sensazione di un bagliore soffuso.
Ti avvicino e vedo che le tieni la mano, trasalgo a quel contatto spontaneo, ma caccio giù il turbamento e vi sorrido. Mentre ci presenti, lei mi guarda per la prima volta, mi osserva interessata, chiedendosi forse perché, tra tutte queste persone hai scelto me per prima. Sfoggio senza fatica alcuna il mio sorriso migliore, poi le prendo la mano e, d'impulso, gliela sfioro con le labbra in un delicato baciamani. Lei si ritrae un attimo, forse intimorita dal gesto, forse infastidita dal contatto, seppur impalpabile, con una donna sconosciuta.
Qualcosa dentro mi si muove, si accende, e quasi non mi accorgo della mia bocca quando, con voce posata e senza esitazioni, loda l'abito di raso, per come disegna il suo corpo perfetto.
E' un complimento da uomo, eppure lo sento così mio che non riesco a smettere di sorriderle.
Tu mi guardi stupito, quasi certamente stai pensando che sono impazzita, che sto giocando col fuoco. E probabilmente hai ragione. Ma lei è la tua donna, fa parte di te, della tua vita, e per questo io ne sono attirata come una calamita.
La guardo spudoratamente tutta la sera, la seguo con gli occhi quando si muove, quando parla. Studio come gesticola, il tono della sua voce quando scherza, la sua risata spontanea e il modo in cui ti guarda complice.
Non la odio, non mi infastidisce, non sento alcun sentimento negativo. Sto solo pensando che è un'altra parte meravigliosa di te, e che vorrei averla tra le mani, per sentire com'è farci l'amore, per sapere cosa provi quando sei con lei. Vorrei ballare con lei, sentirne il peso, confrontarlo col mio.
Mi alzo intenzionata a trascinarla in pista, a costo di rivelare la mia follia, ma...
(luce)
Le tende si aprono. Il giorno è già alto anche se le nubi bianche e spesse impediscono di gioirne.
L'inchiostro simpatico dei sogni inizia a scolorire, dopo pochi secondi diventa grigio e, ora che mi sono alzata, non è altro che una traccia lieve sul tepore della notte.
Madamesnob