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Racconto n° 3579
Autore: Lefkada Altri racconti di Lefkada
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Carteggio erotico
Il gioco si fa duro e piacevolmente intrigante! Bene! Se è il pesante che vai cercando, penso proprio che hai trovato pane per i tuoi denti!
Hai ragione! Dolce e amaro... tenerezza e violenza... bollente e gelato... pensieri affettuosi e umiliazioni pesanti... ignorare e soffocare!
Hai perfettamente ragione, hanno la capacità non di risvegliare, ma accentuare sensazioni, fremiti e vibrazioni che si stavano affievolendo.
Cazzo! Hai ragione... ragione... ragione...
Avvertire tutto e il contrario di tutto!
Non riuscivo ad immaginare di prenderti a calci nel culo e subito dopo avvicinarmi dolcemente a quei glutei arrossati e per farmi perdonare, accarezzarli dolcemente, esplorarli, annusarli per poi ripercorrerli, prima con le labbra e poi con l'apice tremante della lingua. Partendo dall'esterno, disegnarci una spirale fittissima che va lentamente... ma... molto lentamente a morire in quella piccola grande apertura che subito si contrae ma che poi... mmmmmh capisce e si rilassa per accogliere quel corpo umido caldo morbido che lo penetra, delicatamente ma con decisione (ricordi?)
Semplicemente divino! Il tutto accarezzato e investito da alito caldo, respiro sempre più affannoso. L'intensità aumenta, la frequenza aumenta, i battiti aumentano. Eccolo sta arrivando, ci siamo, qualcosa sta esplodendo; di colpo alla morbidezza di quel corpo morbido e bagnato prende posto una entità completamente diversa, è ugualmente calda ma durissima. È ugualmente pulsante, ma penetrante con forza, ormai ha deciso! Vuole penetrarti e farti male! Niente dolcezza, solo forza e violenza! Tutto cambia di colpo... tutto diventa doloroso e piacevole! Un viaggio che sembra senza fine, entra sempre di più... sempre di più... millimetro dopo millimetro, entra e esce e quando rientra strappa e distrugge tutto quello che si oppone al suo passaggio!
Ma finalmente eccoci al culmine, non c'è più tempo per pensare, per soffrire, per gioire.
Ondate di seme caldo vengono sparate ripetutamente, a fiotti regolari in quella caverna senza fondo. Piacere? Dolore? Decidi tu! Quello che è stato per te non conta un cazzo! Quello che è importante, è l'aver scoperto un mondo nuovo...

Dai! Perché privarcene? Perché morire ignoranti di tutto questo?
Una sola volta nella vita! Dai! Una sola volta e mai più!



Emozionalmente appagante, mi lasci senza parole!
Leggo la prima volta e già avverto qualcosa che si muove tra le gambe.
Leggo una seconda volta e la voglia aumenta, quel qualcosa non accenna a star fermo, si gonfia, si dilata, si fa spazio tra le labbra...
Le pulsazioni aumentano, avverto le sculacciate, ma subito dopo la mano calda che accarezza i miei glutei, il tuo viso che si avvicina...
Sì, abbasso la culottes e avvicino la mano ad accarezzare la peluria per poi soffermarmi su quel clitoride che già fa capolino, turgido, umido di umori. Le dita iniziano a solleticarlo lentamente; una mano, intanto, accarezza i seni, i capezzoli si stanno indurendo...
Gli occhi scorrono il testo, la tua lingua che si insinua nella fessura, il tuo cazzo che freme dalla voglia di penetrare, il mio clitoride sta per scoppiare, la fica vuole sentire qualcosa di più, vorrebbe stringere, avvinghiare, vuole essere penetrata.
Mi muovo sulla poltrona, oscillo col bacino in avanti, poggio i piedi sui braccioli e apro finalmente le gambe per accogliere quel fallo agognato al mio interno.
Lo muovo delicatamente ma con decisione, gli umori lo fanno scivolare tranquillamente, dolcemente, fino in fondo, ancora un pò, lo muovo, lo agito, ancora un pò, ecco! Finalmente mi sento piena, un fallo grosso, enorme come il tuo cazzo mi sta penetrando, tutta quanta, le gambe sui braccioli si allargano ancora un po' per farlo avanzare di qualche altro millimetro, lo spingo con tutte e due le mani, lo tengo dentro e poi lo caccio fuori, e poi di nuovo dentro, sento quelle protuberanze affondare dentro, quasi fosse il tuo cazzo pulsante... due dita stimolano il clitoride che orami vuole esplodere dal piacere, ancora un momento! Quelle dita si spostano autonomamente sul forellino posteriore , poi si immergono per inumidirsi nella figa che trasborda umori che bagnano la poltrona, poi di scatto affondano dietro, tutte e due, ruotano, mi fanno male, ma ancora un pò! Adesso sono tre a ruotare, ad entrare, ad uscire, e poi ad affondare daccapo!
Ora capisco, stanno preparando il terreno a quel fallo fremente, desideroso di esplodere nelle mie viscere, il tuo vuole sodomizzarmi...
Ecco che di scatto lo tolgo dalla figa per affondarlo nel forellino posteriore pronto ad accoglierlo e,
finalmente, esplodo!
Di dolore, sì, ma soprattutto di piacere!

Lefkada

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