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Racconto n° 3832
Autore: LaPassiflora Altri racconti di LaPassiflora
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Conquisterai e dimenticherai: perché?
Perché la forza selvaggia ti animerà e ti strazierà l'anima bella. Ti dedicherai e non ci sarà luogo per la spada, in cui cadere priva di bellezza. La coscienza sarà veramente così, come se fossi pazza, una porta spalancata all'improvviso su cui la ragione sarà nulla o incoerente.
Tu, donna, sei natura sensitiva e morale. L'uomo deve andare oltre i tuoi confini ed essere estremamente creativo per non confondersi e capirti.
La chiarezza non tratta appunto di gara, anche se sai, la sfida, ti piace, per ragioni di genere e ignoranza di fronte all'ignoto.
Ma non dovresti renderti imitazione di te stessa per annullare il dubbio che ti porti dietro. Tu sei natura. Sei poesia estetica. L'energia stessa che ti nutre.
Lascia all'uomo il compito ambizioso di teorizzare su di te. Seppure la stanchezza gli sfumerà in indignazione, al pensiero, l'idea, gli rivoluziona già lo sguardo. Quale opera chiamata impossibile non è poi diventata tentazione e gaudio?
La passione è di chi cerca di afferrare un concetto.
L'uomo che ti cammina accanto, mentre tu sei in piedi e ridi, cattura tutto il rosso che sporge dalle tue labbra. Questo rende il tiro improvvisato, aspro, in fin dei conti stremante.
Ma c'è una ruggine che crolla dal comportamento di lui a questo punto, di solito distratto, in un attimo è restio a non guardarti. Ti osserva attentamente.
Così piano, entri in lui, velocissima ti volti e per via dell'odore improvvisamente lui si ferma; guarda in giù, sulle sue mani, sul vecchio giaccone di traverso mentre si avvicina con cautela, senza capire ancora, alla meglio.
I corpi si bloccano allora, per parlare, e tu, donna, alla fine taci.
Lui ha paura quindi. Non ha mai visto oltre l'erezione che recupera interesse, pensa solamente a come cambia il gusto, quando comunque per le strade, tutti i giorni, pullulano odori decisi e attaccano.
Con un certo senso accattivante, dopotutto, sono le pareti umide a macchiarsi e senza che sia necessario dichiarare l'intenzione in mille modi.
A casa, più tardi, il divano pieno di cose inutili, orribili, andrà sempre bene. E butterai tu, donna, ritirandoti in salotto, tutto sul pavimento, metodica, pronta, come se lui lo avesse chiesto ma non ha detto una parola.
Ad un altezza adesso ragionevole, manderai un segno chiaro e lui, non farà altro che seguirlo. Forte, penetrante, prenderà un po' di roba tua davanti e dietro, farà bollire anche il latte che tenevi per domani.
Fino al letto, in mutande, ti chiuderà la gola con una bella spinta e l'odore, il solito, dolce, diverrà aguzzo. Una punta.
Un'esclamazione acuta scrollata a bocca chiusa, con il respiro congedato da tutto quello che il corpo, adesso, aperto ascolta.
Starai stesa al tuo posto, la faccia rosea, la pelle morbida e nemmeno saprai quanto ti è convenuto essere redattrice in tal modo di te stessa.
Deliziosa linea rossa.
Attizzatoio di debolezza.

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