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Racconto n° 3910
Autore: Redhotchilipepper Altri racconti di Redhotchilipepper
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Freddo e liscio sulla pelle nuda
Freddo e liscio sulla pelle nuda. Questo è quello che sento mentre guido verso l'hotel.
Ripenso a come ci siamo rimessi in contatto per caso...un sms mandato per sbaglio. Ironia della sorte per me che controllo tutto due volte. Il gioco è ricominciato.
Bentornata, mi hai detto, mi sei mancata, vieni da me ti voglio baciare, ti voglio nuda sotto un cappotto.
Io nuda sotto un cappotto, in un freddissimo pomeriggio di dicembre, sto diligentemente arrivando da te.
Penso a quando poco prima, cospargevo di crema profumata il mio corpo. Ogni parte del mio corpo un sapore e un odore diverso perché la tua lingua e il tuo naso provassero un gusto e un'emozione diversa, a ogni istante.
Ferma al semaforo, noncurante degli sguardi, assesto il reggiseno, pensando con quale eccitazione ho immaginato a come sarebbero stati insieme al reggicalze... un completo anni '50. Tutto deve essere perfetto, controllato.
Sono arrivata, fermo la macchina, dove sarà? Eccolo. Mentre scendo con una mano controllo gli scarponcini di vernice, tacchi altissimi e vengo su assestando le calze e chiudo perfettamente il cappotto.
Brrrrr... freddo... il raso sulla pelle nuda sento i capezzoli che diventano turgidi. Tu ti avvicini mi baci, guardi il cappotto e mi chiedi se ti ho obbedito. Io annuisco.
Tu allora cominci a slacciarmi alcuni bottoni per controllare se è vero e non riesci più a fermarti... vorresti slacciarli tutti. Poi realizzi che siamo nel parcheggio dell'hotel e mi riallacci. Vieni, mi dici, andiamo in camera.
Prendiamo la chiave, saliamo in ascensore, sollevi il cappotto da dietro e m'infili una mano tra le cosce. Sono senza mutande. Solo col reggicalze. Abbiamo solo il tempo di una carezza profonda che siamo già alla porta della camera... entriamo.
Mentre entriamo, baciandoci a vicenda, ti comincio a spogliare da sopra, con la scusa delle mani fredde, maglione, camicia, via mentre la mia bocca bacia avida la tua pelle.
Quanto mi sei mancato, dico mentre le mie mani scivolano sulla cintura dei tuoi pantaloni. Una nuova cintura, ruvida.
Me lo fai notare, mentre la slaccio e l'abbasso insieme ai pantaloni. Mi siedo sull'orlo del letto e prendo in bocca il tuo cazzo fino in fondo mentre mi dici che quella sarà la mia nuova cintura, per i nostri giochi.
Non m'importa ora. Ora sto gustandomi il tuo cazzo meraviglioso, poi potrai fare di me quello che vorrai. Mi lasci fare, lo sai che ne ho bisogno, poi mi chiedi di poterti spogliare del tutto.
Mentre ti spogli, vuoi che rimanga li, ferma a gambe aperte sul bordo del letto. Con i tacchi alti e le calze col reggicalze, il reggiseno austero. Mi dici che sono bella.
Io ti ringrazio e mi sento bella con te... e questo mi scalda; così quando ti avvicini mi alzi e allarghi le gambe, incominci a leccarmi la figa con colpi sempre più forti, sono così eccitata che vengo quasi subito, ma tu continui ad affondare il viso dentro di me e a girare la tua lingua intorno al mio clitoride.
Come al solito per me, questo tipo di orgasmo mi eccita invece di calmarmi. Divento una furia.
Ti tiro verso di me, tu sali. Sali con il cazzo all'altezza del mio viso e lo affondi nella mia bocca. La scopi questa mia bocca, come fosse un altro buco fino in fondo mentre con il naso e la faccia affondo nelle tue palle e nel tuo culo.
Lascio andare il cazzo e prendo in bocca prima una palla poi un'altra, poi mi concentro sul tuo culo; lo so che ti piace fartelo leccare. Te lo lecco per bene, voglio sentirti eccitato come lo sono io.
Lo sei, ora lo sei... lo sento che lo sei.
Mi slacci il reggiseno e me lo togli, cominci a succhiarmi e pizzicarmi i capezzoli fino a farmi male.
Non devo lamentarmi più di tanto, altrimenti mi punisci.
Intanto con le mani possiedi tutti i miei buchi. Alterno orgasmi a dolore, come una marea che sale a onde.
Mi stai facendo diventare un buco di carne, come dici tu. Il tuo buco di carne. Sono solo piacere e dolore sottile.
Ti urlo quante volte vuoi che venga, tu mi rispondi... tutte.
Decidi che è il tempo di possedermi, mi fai mettere alla pecorina, mi slacci le scarpe. Mi penetri da dietro. Solo pochi e forti colpi, non vuoi venire e non vuoi far venire me così.
Diventa una danza, mi entri nel culo, nella figa, nella bocca... senza mai fermarti troppo. Sempre in crescendo.
Sono in tuo potere e lo sai, mi chiedi se puoi bendarmi e legarmi. Io dico di sì. Mi bendi e mi leghi le mani sopra la testa.
Così legata, ti siedi sopra il mio viso infilando il tuo cazzo tutto nella mia bocca... ancora la mia bocca usata come un altro buco, un'altra figa.
Dopo avere usato per bene la mia bocca, mi togli il reggicalze e le calze, prendi la cintura e cominci a usarla su di me, prima leggermente, poi sempre più forte; lo sai che non mi puoi lasciare dei segni e questo ti dispiace.
Me la giri intorno al collo stringendola forte, mi ordini di ingoiare il tuo cazzo e con le mani cominci a pizzicarmi il seno. Non devo reagire, devo continuare a succhiartelo, anche se mi fai male, sono in tuo potere. Potresti uccidermi.
Sono sempre più bagnata, tu raccogli con due dita la mia sborra e me la fai bere, quando togli il tuo cazzo dalla mia bocca.
Ormai la nostra danza, dove il tuo cazzo entra nella mia bocca, nella mia figa, nel mio culo, dove la mia bocca si appoggia dappertutto anche sul mio stesso seno, che tu tiri senza ritegno, dove le tue mani frugano, pizzicottano, schiaffeggiano, entrano s'impossessano del mio corpo, ha raggiunto il suo scopo.
Sono quello che volevi... carne e figa, ma non mi importa, sto volando perché mi hai fatto andare oltre me. Oltre la mia paura di affidarmi a un altro.
Sono al limite, mi concedi di venire sul tuo cazzo mentre mi prendi alla pecorina, mi bastano pochi colpi perché esploda in un orgasmo di quelli totali, allora mi giri, mi alzi le gambe, sono sempre bendata... prima lo infili nella figa e poi improvvisamente lo sento entrare nel culo da davanti e ti sento esplodere appena entrato, si così... dolore e piacere.
Crolli sfinito, ti chiedo di restare dentro di me, mi rispondi ridendo che non puoi... sono sfinita ed esaltata. Come se avessi scalato una vetta altissima.
Ti saluto prendendo un'ultima volta tra le mie labbra quel meraviglioso cazzo, lo so e tu lo sai che non si ripeterà mai più.
Indosso di nuovo il mio cappotto sulla pelle nuda prima di uscire, ma questa volta non sento freddo... sento solo il sollievo del raso sulla mia pelle.
Sorrido mentre cancello il tuo numero dal cellulare: mai ripetere lo sbaglio due volte.

Redhotchilipepper

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