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Racconto n° 5068
Autore: silverdawn & Topolina Rosa Altri racconti di silverdawn & Topolina Rosa
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Ma se io avessi previsto
- Mi scusi, dottor Bucci... c'è qui la signora Giulia di ASTENGAS che ha un appuntamento con lei... -

Ma come cazzo ho fatto a farmi incastrare in questa cosa? Non me ne frega assolutamente nulla di quanto spende l'azienda per il gas! Non è nemmeno fra i miei compiti, dovrebbe pensarci quella larva di Pancini, ai contratti di fornitura! Buono quello! L'ultima volta che ha fatto qualcosa abbiamo rischiato il fallimento... tanto non è mica nostra, la società. Il mio posto è inviolabile. E questa società del gas? AstenGas... da cosa si astiene? Cosa vuoi che si astenga un distributore gas? Ma chi se ne frega! Già la giornata non è delle migliori, da fare non avevo un cazzo ma sprecare il tempo dietro a queste puttanate... con la signorina Giulia! Magari sarà una di quelle noiose bigotte zitelle, acida e pettegola, sai che divertimento... ah, ma la faccio patire, sai! Le faccio rimpiangere di non essere andata a passare il tempo in chiesa!
- La faccia passare, signorina. -
Intanto faccio finta di lavorare, chino sul computer, non la guardo fino a che non si siede, non la degno di nulla, la faccio sentire mortificata da subito.
Ecco, si è seduta... ancora un attimo... ancora un po'...

Mamma mia che giornata infernale oggi; ed eccolo il manager tutto fare impettito ultra impegnato, nemmeno di uno saluto mi degna ma chi crede di essere?
- Buongiorno dottor Bucci - maleducato che non sei altro, ti sistemo io! - scusi se la disturbo ma avrei da proporle un nuovo contratto per la fornitura del gas... -
Oh finalmente si degna di alzare lo sguardo e di vedere almeno con chi parla, mamma! Sarà pure maleducato ma che uomo affascinante! Un viso imperfetto ma che attrae. Ops mi ha chiesto qualcosa e non ho capito mi sono distratta, mamma santa che figura.
- Mi scusi... non ho capito cosa mi ha chiesto -

Ecco, ci mancava anche la finta tonta... troppo finta! Con quegli occhi lì, non passa proprio per tonta... cosa le ho chiesto? Mica mi ricordo cosa le ho chiesto! Non dovrebbero mica mandarle in giro, queste... dopo è facile fare i contratti! Ci si lascia abbagliare da quegli occhi da cerbiatta! Improvvisiamo... io sono la parte forte, sono sempre dalla parte forte, io! Non posso mica farmi soggiogare da un paio di occhioni! Anche il resto non è male... tutto sommato. Non fare lo scemo! C'è un'Azienda dietro le spalle non puoi mica fare il cascamorto, sai! Rigido, militare, devoto solo all'Azienda... spietato! D'altra parte lei non sa mica nulla, di me... nemmeno di cosa mi occupo. Nemmeno io so nulla di gas, a pensarci bene... ma chi se ne frega, la devo liquidare! Mandarla via! Già... ma quegli occhi!
- Avete già fatto i conti di quanto risparmieremo in un anno, con la vostra AstenGas? No, perché se il risparmio è buono... -
Così non se ne va mica via, questa... è capace di avere tutti i tabulati che le ha passato quel coglione di Pancini... più coglione io, me lo aveva anche detto, di averglieli passati...

Oh mamma mia che figura che ho fatto, penserà che sono una vera e propria tonta, ma come posso pensare a questi tabulati con un cotale uomo di fronte!!! Che voce suadente un tono basso e carezzevole sembra scivolarti sulla pelle ed accarezzarti, entrarti dentro e farti vibrare come una corda di violino. Ma cosa vado a pensare, sono qui per vendergli la nostra nuova tariffa e se non ci riesco mi sa proprio che questa volta sono fuori dall'azienda il capo è stato perentorio o porti a casa quel contratto o con noi hai chiuso, perché tutto deve essere così complicato e difficile e per di più mi doveva capitare sto pezzo.... - Dottor Bucci ho fatto avere alla vostra azienda tutta la documentazione riguardante la nostra offerta, nel caso non gliela avessero comunque fatta pervenire ne ho una qui nella mia valigetta - .
Mamma santa fammi prendere un respiro non riesco più a sostenere quello sguardo penetrante, sembra leggermi in fondo all'animo avrà capito quanto mi sconvolge? Mi tremano le mani riuscirò ad aprire sta valigetta? Dov'è, dov'è il contratto l'avrò mica lasciato sulla scrivania? Oh no Dio fai che non mi cada tutto, questo mi uccide!!!!

E che stupenda voce di mezzosoprano, condita con trilli di acuti stranissimi, dei gorgheggi, quasi. Deve avere un'estensione vocale enorme, trilla sugli acuti dal profondo basso. Pensa che meraviglia sentirla cantare, con questa voce! Ha anche un bell'accento lombardo che mi manda in estasi. E lo sguardo, gli occhi, le sue emozioni... dottor Bucci! Si dia una calmata! Non posso mica perdermi dietro la venditrice del gas! Ho una dignità aziendale, io! Ma chi se ne frega della dignità, dell'azienda e del dottore! Questa Giulia vale molto più di ogni mia dignità. Sto perdendo le staffe, sto cadendo in un vortice e non dovrei permettermi di cadere! Si fa presto, a dire che non dovrei... adesso sento anche il profumo... il profumo della sua pelle. Devo riprendermi, devo assolutamente tornare padrone della situazione! Quale situazione?
- Giulia, lei ha una voce stupenda... vorrei sentirla cantare... -

Cosaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Mi vuol sentire cantare ma è impazzito? Madonna Santa, sono venuta per far firmare un contratto e questo marcantonio cosa mi vuol fare, un provino per San Remo?
- Dottor Bucci sono stonata... canto solo sotto la doccia quando nessuno mi può sentire - .
Però se continua a guardarmi con quello sguardo famelico che sembra volermi mangiare più che cantare mi fa pensare ad altro...
- Dottor Bucci le spiace se mi tolgo la giacca perché qua dentro fa molto caldo o forse sarà stata la sua proposta di cantare per lei a mandarmi questa botta di calore... -
Oh my God, no non posso avergli detto sta cazzata! Perché strabuzza gli occhi in quella maniera? Mica gli ho detto che mi spoglio nuda e canto in piedi sulla sua scrivania però... non mi sembra male come idea.

- Ma certo che può togliere la giacca, Giulia... un bellissimo nome, Giulia. Non stia neppure a girare i fogli, vengo io a firmarli, lì, accanto a te, Giulia... sì, ti aiuto, con la giacca? -
Ti togliessi anche tutto il resto non sarebbe neanche male, sai? E sentirti cantare sotto la doccia... sì, sotto la doccia sarebbe molto bello, sentirti cantare, ma come sentirti cantare in un letto penso che non ci sia altro. Con questa voce, mentre gorgheggi d'amore deve essere una cosa divina, meglio della nona di Beethoven! E che profumo che fai... tolta la giacca si spande meglio, tutto attorno, ma soprattutto qui dietro di te... sì, certo, firmo tutto, tranquilla. Firmo ma resto in piedi dietro di te, con la tua testolina sotto la mia a sentirmi addosso tutto il tuo profumo... firmo tutto, firmo! A no? Qui no... peccato... ancora tre firme? Soltanto tre? Fatte... e adesso? Adesso mi siedo qui, accanto a te, e ti guardo negli occhi, Giulia... mi godo i tuoi occhi, il tuo profumo, l'incantesimo che si spande dalle tue labbra mentre parli, Giulia... parla, fammi felice, Giulia... fammi godere!

Non guardarmi così Bucci perché se no veramente mi metto a cantare e non solo, sì voglio farti godere ma non solo a parole voglio perdermi nei tuoi occhi assaporare quella bocca che promette il paradiso, mi slaccio i primi bottoni della camicetta perché mi sembra di avere la febbre dal calore che mi sale internamente ma il caldo maggiore lo sento più in basso, mi sembra di avere un vulcano che sta per eruttare. Cosa mi fai Bucci nessuno aveva sconvolto mai i miei sensi solo parlandomi ed avvicinandosi, ma il tuo corpo emana un calore e una forza a cui non so resistere e così le mie mani animate di vita propria si dirigono a toccare il tuo braccio.

Mia dolce Giulia... ti sei emozionata? Sapessi io come sono messo! Ma mica mi posso lasciare scappare un'occasione del genere, no? Adesso mi avvicino al tuo viso, con la tua mano sul mio braccio e provo a baciarti... non riesco a farne a meno, sarebbe un delitto. Il tuo respiro è corto, molto emozionato ma i tuoi occhi non sono da rifiuto, sembri non aspettare altro! La mia mano corre alla tua spalla, la tua camicetta aperta è una poesia scritta sul tuo seno. Ma per leggerla tutta dovrò aprirla ancora, quella camicetta. Non opponi resistenza, ti pieghi, mi piego; siamo vicinissimi. Vedo i tuoi occhi che brillano e le tue labbra già dischiuse e sento il tuo profumo e tutte le parole che non mi dici. Ci esce un'enciclopedia, con tutte quelle parole e io le sento tutte, con la tua voce, con il tuo accento. Tutte! Fino a zuzzurullone, ultima parola di ogni vocabolario! Adesso basta, ti bacio! Mi travolgi, appena ti sfioro: ho in bocca tutta la tua anima, non solo la lingua. Mi violenti, mi scopi la bocca, l'anima, la mente. Allora lo volevi, come lo voglio io, più di quanto lo voglia io? No, non di più... più di così non c'è nulla, sai? Hai slacciato altri bottoni, ti calo la camicia dalla spalla... mi cali la giacca dalla mia?

Travolgimento dei sensi, tsunami dell'anima, un bacio così non lo avevo mai ricevuto sembra penetrarmi l'anima e le tue mani calde le sento bruciare la pelle dove mi toccano, Bucci; non resisto devo toglierti un po' di tutta quella roba: giacca, cravatta, camicia, non resisto devo sentire la tua pelle sotto le mia dita, devo assaggiarti gustarti. Il tuo profumo mi penetra nelle narici un profumo che penso mai dimenticherò un misto di oriente e spezie, la tua pelle abbronzata e liscia una leggera peluria sul petto che solletica le narici quando mi ci immergo per imprimermi sul tuo odore.
Mai in vita mia mi sono trovata in una situazione così e se per caso entrasse qualcuno? Sono qui mezza nuda che mi assaporo il dirigente di quest'azienda, chissà cosa direbbero i miei colleghi se lo sapessero visto che mi chiamano la Lady di Ghiaccio, si ma ghiaccio bollenti nelle mani di quest'uomo che mi sta portando in un paradiso sconosciuto di sensazioni ed emozioni. Continua ti prego non fermarti se lo fai penso che potrei morire te lo sussurro all'orecchio perché la voce mi si spezza.

E mi guarda e ride, quando smetto di baciarla... via la camicetta, via il reggiseno. Nemmeno il tempo di ammirarlo, questo seno. Non si può, reclami il bacio, socchiudi gli occhi, vai in estasi come una bambina di quindici anni. Ancora qui seduti, nudi dalla cintola in su che ci affoghiamo di baci e di carezze. Che meraviglia, sentire la tua pelle sotto le dita, percepire i fremiti, le emozioni. Il tuo seno è una scultura vivente. Parla, questo tuo seno, mi racconta un sacco di cose, il tuo capezzolo sinistro. E mi chiama, per giunta, mi chiama a baciarlo, come la tua bocca. Vorrei avere tre bocche, quattro bocche, mille bocche. Mi alzo, ti trascino con me e mi chino a baciarlo andando a cercare un qualche modo per toglierti anche la gonna. Trovato! Ma sono impegnato, impegnato a carezzarti, devo concentrarmi, abbassare la zip, liberare il bottone... è fatica! Baciandoti il seno, mordendoti l'altro, tornando alla bocca, ai sospiri, agli occhi dove mi annego... è fatica ma ce l'ho fatta! La gonna cade, sento finalmente anche la pelle del tuo sedere, meravigliosa pelle morbida, soda come una pesca matura. Adoro queste tue mutandine piccole, che dietro lasciano tutto scoperto tranne una strisciolina sottile che si incastra fra queste due pacche di pesca. Lo vedo con le mani... prima o poi lo vedrò anche con gli occhi. Deve essere una cosa stupenda, meglio del seno, meglio degli occhi. Fammi calare anche gli slip, già che ci siamo... prima o poi ti farò anche quello ma non oggi, troppo presto. Mi piacerebbe infilare la mano davanti, sul tuo pube, diretta. Col gioco del polso, facendo leva sul clitoride ti farei calare lo slip, carezzandoti, finendo la carezza con le dita immerse in te... un dito, due dita, tre dita. Sento il profumo del tuo sesso liberato dalla morsa degli slip... li aiuto a scendere, trovo la balza della calza, stupenda! Adesso sono completamente cieco, ma ti vedo in tutto il tuo splendore, anche quello che non ho ancora toccato, Giulia!

Oh, mamma santa, ma quest'uomo è un vero uragano! Sembrava così freddo e distante ed invece eccolo qui pronto a soddisfare ogni mia voglia inespressa, mi leggerà nella mente? Sei troppo vestito mio caro voglio sentire la tua pelle il sapore che ha, leccarla, accarezzarla, voglio sentirti ansimare voglio che tu perda quell'aria di compostezza di uomo tutto d'un pezzo che hai, voglio che mi preghi di darti piacere di soddisfare le tue voglie. Ora ti spoglio! Fermo con le mani... non mi puoi toccare non puoi fare nulla devi stare fermo mentre ti spoglio e ti esploro con le mani la bocca, mmmmm che profumo stupendo che hai, sei veramente tutto da gustare, ohhh l'uomo tutto di un pezzo trema, come mai? Pure la pelle d'oca ti sta venendo.... Oh è cos'è quella protuberanza che ti deforma i pantaloni? Mmmmm aspetta che provo a toccarla...ohhhh mamma mia pulsa ed è dura come il marmo devo provare a vedere cos'è... slacciamo la cintura, Bucci? Non riesci nemmeno a rispondermi ti tremano le labbra... come mai, mio affascinate uomo? Eccolo finalmente libero: un'asta dura e pulsante di desiderio mi sa che devo assaggiare bene com'è la consistenza permette che mi abbasso.... Mmmmmmm divina......

Non è che sia proprio un amante del pompino, io... mi ritrovo un po' impacciato, legato... non so mai dove mettere le mani. Ma questa Giulia non si può fermare! La sua testolina che vortica laggiù mi riempe gli occhi, la testa, la stanza! Le mie mani le metto sui tuoi riccioli, attorno alla tua testolina, la seguo, vado via con lei, lontano, lontanissimo. Mai fatta, una cosa del genere in ufficio... mai fatta! Non era nemmeno nella mia fantasia, fare cose del genere in ufficio. Quando me le raccontavano mi veniva quasi il voltastomaco. Ecco! Pensare alla mia segretaria che mi fa una cosa del genere è molto importante... riesce a farmi calare un pochino di tensione perché Giulia ci si impegna troppo, con questa faccenda! E mi guarda, mentre lo fa! Mi guarda con quei suoi occhioni stupendi, con quel sorriso di gioia e soddisfazione. Sarà la gratitudine per il contratto firmato? Sarà che è proprio brava con quella lingua che saetta, con quelle labbra che abbracciano e baciano? Sarà che lo fa proprio con gusto, con... amore? Amore? E io? Mi sento trascinato in un vortice profondo, troppo profondo per non averla mai vista prima. Non è vero! L'ho già vista, Giulia! L'ho già amata, mille volte almeno... in qualche universo parallelo abbiamo fatto l'amore mille e mille volte, ora lo so! Ma se non mi concentro sulla mia segretaria, va a finire che le riempo la bocca. Ma dove cazzo se lo mette? Come fa a infilarlo tutto dentro e a sorridere? Le scende in gola, entra nel cervello! Come lei entra nel mio, con lo sguardo, col sorriso... mi sta scopando la testa, si sta scopando la gola... adesso basta, ti prego! Alzati, alzati... stenditi qui, sulla scrivania piena di fogli, piena di roba... con una manata faccio posto al tuo sedere, ti faccio distendere, ti ammiro... Giulia! Che visione stupenda, non la scorderò mai! Terrò questa foto, sulla scrivania... questa foto che non posso farti....

Oh, Matteo sei stupendo! Vederti con quel viso trasfigurato dal godimento è stupendo! In nessuna delle mie fantasie più recondite avevo sognato di poter fare l'amore in un ufficio con un cliente, ti prego Matteo voglio che tu mi assaggi che senta come mi hai fatta eccitare come sia completamente bagnata; non mi era mai successo prima, anzi i pochi uomini che ho auto mi hanno sempre accusata di essere frigida, me ne ero quasi convinta, ma tutto questo caldo umido che sento non mi sembra molto frigido!!! Il freddo sulla schiena della scrivania è quasi un sollievo al caldo che sto sentendo! Vado a fuoco, ti vedo avvicinarti, oh... ma cosa stai facendo? Perché vai verso le mie cosce? Oh mamma... non vorrai mica andare proprio lì a sentire quanto sono bagnata! Oh, che vergogna; forse se stringo le gambe non vai. Non ti fermi sento che mi allarghi le gambe con delicatezza ma nulla può fermarti da ciò che ti sei prefisso: assaggiarmi! E la tua bocca si appoggia delicata ma prepotente sento la tua lingua che mi assaggia ora muoio!!

Vorrei prolungare all'infinito questo attimo, Giulia. Vorrei essere capace di leccare piano piano ogni millimetro della tua pelle, prima di arrivare alla fonte del tuo profumo ma... ma il profumo è forte, inebriante. Chiama! Le tue cosce cercano di serrarsi ma faccio poca fatica a farle aprire... forse la voglia di te è tale da farmi sembrare lo sforzo così leggero, forse è proprio che non opponi nessuna resistenza, solo un'apparenza. Le tue cosce sono pane fragrante e profumato per la mia fame, la tua pancia è l'orizzonte di ogni mio pensiero, il tuo pube è palpitante e sotto si apre questa fonte di vita, questa tua meravigliosa vulva spalancata. Riesco a malapena a darti un bacio su ogni coscia, a strusciare le mie labbra fra l'ombelico e il ciuffo di peli. Ma ho troppa sete, devo bere, devo tuffarmi sulla tua fonte, nella tua fonte, dentro di te, Giulia! Che meraviglia di sapore che mi doni, che sensazione stupenda... sentire vibrare il tuo corpo, immaginare come ti contorci, sentire come m'anneghi di nettare, di miele. Io, vespa golosa, risucchio in me tutto questo te, tutto il tuo vibrare, tutto il tuo cantare. Ecco! Sapevo benissimo che i tuoi canti mi avrebbero trascinato ancora più profondi, come canti di sirena, come un Ulisse senza alcuna Itaca, senza più memorie. Prendo fra le labbra il tuo clitoride e ti strappo il primo vero orgasmo che io ricordi... primo e unico! Ho dimenticato tutto, mentre mi nutro del tuo miele, come bevendo l'acqua del Lete, del fiume dell'inferno. Vergine, vergine di tutto son tornato, vergine per te! Mai vista una donna, se mai donne siano esistite; mai toccata una coscia, se cosce siano mai apparse nei miei pensieri. Come canti bene, Giulia!

Che goduria! In vita mia non ho mai provato nulla di simile... mi sembra di vibrare ad ogni tuo colpo di lingua, salgo in paradiso e scendo all'infermo, mai estasi fu più totale! Cosa mi fai Matteo, che potere hai, perché riesci a farmi tutto questo? Sembra che tutto in me si debba rompere in una miriade di cristalli; ogni volta che penso di aver raggiunto il massimo tu mi porti ancora più in alto. Ti prego Matteo ho bisogno che tu entri dentro di me voglio sentirti pulsare dentro di me, crescere ancora di più il tuo desiderio fino a scoppiare come se fosse il big bang! Ti prendo la testa e ti porto verso di me ti sussurro all'orecchio quanto ti voglio e ti desidero, ti imploro di farmi tua di possedermi affinché forse il mio corpo trovi un po' di pace perché ora sono un fuoco che arde e non accenna a spegnersi... ma anzi, fiamme ancor più alte mi divorano, sembro una naufraga in un deserto che cerca un osai per potersi dissetare. Tu sei la mia acqua, la mia oasi in questo deserto di desiderio e lussuria. Sento il tuo corpo sopra il mio ma non accenni per nulla a penetrarmi mi baci mi assapori come se avessimo tutto il tempo di questo mondo per farlo senza fretta e non fossimo nel tuo ufficio dove potrebbe entrare chiunque e trovarci in queste condizioni. Mi mormori all'orecchio con voce roca e spezzata di girarmi cosa hai in mente?

No, anzi no... ci ho ripensato. Non voglio privarmi di vederti, di vedere il tuo viso, i tuoi occhi... le tue tette! Siamo in confidenza, ormai, anche con le tue tette. Ho il diritto di chiamarle tette, sai? Ma sì, dentro di te! Subito! Lo strofino un pochino a bearsi anche lui di tutto il tuo miele e poi, dopo, lo immergo in te! Ti piace? Ti piace la carezza con il glande? Ancora due passatine, mica di più... di più non posso che non lo tiene più nessuno, sai? E finalmente dentro, con calma ma fino in fondo, fino a sentire il clitoride battere sulla radice e sempre con gli occhi puntati nei tuoi. Sei stupenda, Giulia. Stupenda dentro e fuori! Dentro, soprattutto dentro. Mi abbracci, mi mordi, mi mangi... ma che hai, al posto della vulva? Un'altra bocca? Con tanto di lingua, con cento lingue! Sublime visione dei tuoi seni che ondeggiano ai miei colpi, delle tue tette che vagano nei miei pensieri come astronauti dispersi e sballottati. Con quei meravigliosi capezzoli pieni d'orgoglio! Siamo qui, ci vedi? Certo che vi vedo! Prendici! Strizzaci! Mordici! E i tuoi canti meravigliosi e il citofono che suona... il citofono? Che cazzo c'entra il citofono? La realtà? Cos'è la realtà? Cos'è l'azienda? Anche il tuo sguardo è cambiato, non canti più, ti sei come bloccata... continuo imperterrito a pomparti tutta la mia vita dentro ma mi implori di rispondere al citofono che ancora suona. Ma non smetto d'amarti!
- Dottor Bucci! Lei ha un appuntamento col direttore generale fra dieci minuti, se lo ricorda? -
- Dica... al direttore... generale che... non è... possibile. Dobbiamo... rimandare a... domattina, signo...rina -
- Ma domattina è festa, dottor Bucci... il direttore generale sarà molto contrariato, da questo suo negarsi... fra dieci minuti, dottore. -
- Facciamo mezz'ora, Loretta... mi dia mezz'ora... -
- Fra dieci, massimo quindici minuti, dottore! -
Quella troia di Loretta... che non è mai stata troia, poi. Si deve essere accorta di qualcosa... in fretta... devo sistemare in fretta tutto ma non posso quasi smettere. Simpatico però... far l'amore con Giulia e parlare con Loretta. Va bene... tempo quasi scaduto:
- Giulia... perdonami ma dobbiamo interrompere. Posso vederti a cena, stasera? Non sono solito fare certe cose... mi farò perdonare, vedrai! -

Matteo... tutto quello che desideri; a cena va benissimo! Non riesco a tornare sul pianeta terra è stato qualcosa di spettacolare sentirti pulsare dentro ad esplorarmi; ci mancava solo la Loretta ad interrompere questa goduria, Bucci. Ma non posso mandarti con questa asta così dura dal direttore vieni qui che la mia bocca ti darà sollievo....


MA SE IO AVESSI PREVISTO
(tutto questo, dati causa e pretesto)
(omaggio all'AVVELENATA di Francesco Guccini)

Topolina Rosa e Silverdawn

silverdawn & Topolina Rosa

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