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Racconto n° 5195
Autore: Nikitaverdeveleno Altri racconti di Nikitaverdeveleno
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Dicembre
Lei non sopporta questo periodo dell'anno.

La casa è buia.

Allungata sulla chaise longue, una tisana fra le mani, osserva il ritmo delle luci dell'albero di Natale che ha addobbato controvoglia.
I pacchetti ammucchiati in un finto, allegro ordine.

Cerca di sfuggire alla malinconia dei ricordi che appartengono solo a lei.

Lei ama la neve, lo splendido silenzio di cui sembra ammantare ogni cosa.

Il freddo pungente ma liberatorio delle giornate imbiancate che le ricordano Lui.

Erano sotto lo stesso cielo, ognuno nella propria vita, ma vicini.

Lo vedeva sciare, a volte.
Lo ha sentito organizzare escursioni con gli amici.

Quando si sono incrociati, il suo cuore ha perso un battito...ma entrambi sono stati bravi ad ignorarsi.

Lei sapeva che nonostante tutte le sue armature, le sue difese , i suoi taglienti attacchi...lo voleva.

In quella baita nascosta alla vista, si sarebbe concessa a Lui come mai sarebbe stata capace di fare, prima.

E come mai sarebbe più stata in grado di fare con nessuno, dopo.

Ci sarebbe stato quel camino accesso, e fuori una gran nevicata a nasconderli al mondo.
Lei avrebbe indossato un abito di morbida maglia. Bianco.
Sotto..nulla, perchè le piace sentire quel lieve pizzicore che il tessuto le regala.
Solo autoreggenti, color avorio.
Lo avrebbe trovato chinato davanti al fuoco, ad aggiustare i pezzi di legno perchè sprigionassero tutto il loro calore.

Si sarebbe voltato verso di Lei, avvicinandosi.

Le avrebbe sfilato il giaccone.
Le avrebbe sfilato i guanti.

Non una parola.

Lei nei suoi occhi avrebbe visto un misto di rancore e disperazione.
Per questo Lei avrebbe tenuto lo sguardo incollato a terra.

Guardami...le avrebbe detto.
È l'ultima volta.

Poi le sue labbra l'avrebbero baciata dolcemente,​ tenendole il viso fra le mani.
Lei avrebbe silenziosamente alzato le braccia, una muta richiesta a dire...spogliami.
L'abito a terra, i seni nudi, il sesso liscio e totalmente esposto, la balza di pizzo dell'autoreggente.

Nessun suono, solo il crepitare del fuoco.

Lui si sarebbe sdraiato su quel folto ed accogliente tappeto e Lei si sarebbe inginocchiata tra le sue gambe.

Avrebbe carezzato il suo membro, i suoi testicoli, con la delicatezza di una piuma.

Le sue labbra avrebbero baciato leggere il pube.

Lo avrebbe guardato solo un momento negli occhi.

Poi avrebbe aperto le labbra, facendoci scivolare il suo pene, già gonfio di voglia, lo avrebbe leccato dalla base alla cima, la lingua avrebbe giocato un pò con la punta, le mani avrebbero ritmicamente massaggiato la lunghezza.

Lei avrebbe sentito il suo membro pulsare, sarebbe stata pronta ad accogliere il fiotto caldo sulla lingua.

Ma Lui l'avrebbe fermata.

L'avrebbe fatta alzare.

La grande vetrata....

L'avrebbe fatta girare, l'avrebbe spinta contro il vetro appannato dal contrasto tra il calore della stanza ed il freddo fuori.

Senza aspettare, l'avrebbe penetrata, un colpo a fondo.

L' avrebbe tenuta per i fianchi generosi, per attirarla ancora di più a sè.

Lei avrebbe appoggiato le mani sul vetro, per non perdere l'equilibrio sotto le sue spinte.

D' improvviso, Lui si sarebbe sfilato da Lei.

Le avrebbe allargato le natiche.

Lei avrebbe capito.
Lei non avrebbe opposto resistenza.

Lento ma inesorabile, Lui avrebbe spinto il suo sesso nell'accesso dove mai aveva osato.

Lei si sarebbe morsa le labbra, cercando di rilassare i muscoli per accoglierlo.
Lei sapeva che il dolore si sarebbe trasformato in piacere.

Lui avrebbe iniziato a muoversi più velocemente, più a fondo.
Le sue dita si sarebbero infilate nel sesso di Lei, bagnato di umori e di voglie.

Le sarebbe sfuggito un grido.

In un barlume di lucidità, mentre Lui la scopava, il pene nelle viscere e le dita affondate nel sesso, Lei avrebbe immaginato cosa avrebbe visto chi si fosse trovato a passare davanti a quella vetrata.

Il vapore sul​ vetro avrebbe avuto le sue forme, i seni spinti su e giù avrebbero disegnato i contorni del suo corpo.

Lei avrebbe nuovamente urlato il suo piacere, mentre l'orgasmo la scuoteva.

Lui avrebbe stretto i suoi seni, come a dirle resti mia...mentre il suo seme caldo la riempiva.

I respiri si sarebbero quietati.

Lui l'avrebbe fatta girare. Le avrebbe dato un lungo bacio.

Lei si sarebbe rivestita.

Sarebbe uscita silenziosamente, chiudendo la porta su quell'ultimo Atto.

Sarebbe sparita, la neve avrebbe nascosto i suoi passi e quell'unica lacrima che sarebbe scesa sulla sua guancia.

Lei Lo voleva.
Lei Lo avrebbe sempre voluto.

Osserva il ritmo delle luci dell'albero di Natale.

Non potrà mai sfuggire alla malinconia dei ricordi che appartengono solo a Lei...

Lei non sopporta questo periodo dell'anno..

Nikitaverdeveleno

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