Come molti di voi sanno mi occupo di servizi sociali e da circa due settimane mi hano affidato la riabilitazione di uno stalker. Non ha commesso grandi cose: quotidianamente telefonava alla moglie del Dirigente della Azienda presso cui lavora come grafico, sussurandole frasi oscene. Siccome lo faceva da un telefono pubblico, uno dei rari rimasti, e per giunta nel suo stesso luogo di lavoro, non è stato difficile alla polizia beccarlo con la cornetta in mano.
Ora il tizio, che per riservatezza chiamiamo Zac, ha iniziato a prendere confidenza pure con me e poichè rifiuto le sue, chiamiamole cortesie, si è convinto che anche io sono causa della sua sofferenza psicologica. Ha iniziato quindi a spiare le mie abitudini ed il mio profilo facebook ed ovunque trova uno che lo ascolta inizia a parlar male di me ed invia lettere anonime -si fa per dire- ai miei capi, mettendo in dubbio, oltre che la mia professionalità, pure la mia vita privata. Anche per vedere se riuscivo a riportarlo alla ragione, ieri pomeriggio gli ho concesso, dopo suoi interminabili messaggi di richiesta, di fare insieme una uscita in bici.
Si è presentato con una mountain-bike con supporto elettrico, mentre in pianura aveva un pò di difficoltà, in salita utilizzando il booster mi stava incollato e parlava, parlava, ma solo per esaltare se stesso, in definitiva non gli importava nulla del resto del mondo, poi quasi arrivato a scollinare mi è passato avanti con infinita soddisfazione per il suo primo posto.
Giù per la discesa, però si è dimenticato di tener la bocca chiusa, ed una bella vespa gli è entrata dritta dritta in bocca. Così per qualche giorno o tace o parla sputtandosi addosso.
Naturalmente la colpa è di Fiordaliso perchè gli ha concesso il giro in bici. E Zac, lo stalker, si è messo al lavoro per punirla.
Ha la matita facile, fa di lei una Isabella: mora, gambe lunghe, magra e seni a punta, la mette su di una diligenza trainata da sei magnifici cavalli neri.
La diligenza è da regina, con interni in velluto rosso e pregiate mondanature. Insieme a Fiordaliso fa accomodare di fronte un bel cow boy, giovane con barba e baffi neri, e di fianco un venditore maturo di wisky, che da come la consola, ha tutta l'aria di essere una brava persona. Un aiuto sceriffo detto Zecca e clone di Zac, le siede vicino tenendola legata braccio con braccio.
Si eccita Zac ad immaginare Fiordaliso così umiliata ma non gli basta, vuole che veda tutto il bello che sta per lasciare, mentre la portano a Bannock nel Montana, per essere giudicata, per pornografia sediziosa, dal giudice Ray, che ha fama di essere inflessibile e bigotto.
Zecca aggiunge dettagli: per aver ballato nel saloon mostrando cosce ed autoreggenti e mutandine rosse, per aver pronunciato inanzi allo sceriffo la parola fica e cazzo ed anche culo e per aver fatto sesso anche ubriaca con uomini e donne, ed a pagamento praticato anche sodomia. Perfida e pericolosa Fiordaliso. Il vice sceriffo che, odia l'acqua ed il sapone, è un gran mangiatore di fagioli e l'aria dentro la diligenza si fa presto fetida.
Il cow boy spalanca tende e sportelli, fuori si vedono colline, laghi e piante rigogliose, un cielo di un azzurro terso e nuvolette primaverili, quanta felicità intorno e gli uccellini cantano ed i dalmata festosi accompagnano la corsa della diligenza.
Tutto questo Fiordaliso deve lasciare ed una lacrima le solca il viso, mentre il buon venditore le accarezza la mano ed il bello la guarda audace con i suoi splendidi occhi verdi. Unica nota stonata la flatulenza ed il russare di Zecca. Fiordaliso ne approffitta, coglie lo sguardo del cow boy ed è lesta ad aprire le gambe, senza mutandine, sono rimaste nell'ufficio dello sceriffo, quando l'hanno interrogata. Allunga una gamba e va con il piede ad eccitare il bello dagli occhi verdi. Nonostante tutto Fiordaliso non perde mai la speranza. Anche il buono, convinto dal racconto della Zecca, di aver a che fare con una troietta non indugia ad alzare quel pò di vestito che è rimasto alla ragazza ed a toccarle la fica. Ed ecco disegnato un bel primo piano di quella fica folta di riccioli neri. Il cow boy non si perde lo spettacolo con i suoi occhietti vispi dietro gli occhialetti rotondi. Fiordaliso ha bisogno anche del suo aiuto e lascia fare. Anzi prende il suo cazzo in mano e lo accarezza dolcemente. E passa la lingua ad accarezzarsi il labbro superiore.
Poi succede qualcosa di imprevisto e la situazione sfugge di mano a Zac, forse perchè la tiene occupata anche lui..., si sentono urla di indiani che inseguono la diligenza, c'è trambusto, i cani fuggono ed il conducente cadde traffitto, il cow boy mette mano al suo revolver e spara a segno tutti i sei colpi che ha nel caricatore, ma il perfido vignettista per ogni indiano colpito ne fa entrare altri, tutti armati di lancia e frecce, ed il cow boy non fa in tempo a ricaricare e si accascia con un tomahawk conficcato nella spalla destra e cade dalla diligenza in corsa.
Fiordaliso rimane impietrita dalla paura ed il venditore si getta pure lui giù dalla carrozza finendo travolto dai cavalli, intanto gli indiani si sono impossessati delle redini.
Zecca, inginocchiato implora pietà, ma nel trambusto ha perso la chiave della catena che lo teneva legato a Fiordaliso ed i guerrieri per nulla impietositi gli mozzano una mano scaricandolo agli uccelli predatori.
I navajos ribelli portano via solo la bella Fiordaliso, oltre alla diligenza ed alle casse di wisky.
Mingo, loro capo riconosciuto, ordina che la conducano nella sua tenda ben rifocillata e profumata. Abusa di Fioradaliso piangente con una forza e cattiveria tanto da procurarle ferite sui seni e sulla schiena. Poi la fa appendere con mani e braccia bloccate, in modo che il suo davanti ed il suo dietro rimangano in balia dei guerrieri che l'hanno catturata. Sono tutti ubriachi ed infieriscono, Fiordaliso supplica tra pianti ed urla le loro mogli, ma anzichè placarli guardano e li incitano.
Fiordaliso disperata riesce a salvarsi in apnea mentale e si abbandona. Poi lo stregone ordina che la visa pallida sia sacrificata a Manitù.
Quando Fiordaliso sviene, forse non ode l'esplosione di un colpo di arma da fuoco che lacera l'aria rimbombando per tutto il campo, da un monte all'altro, lo stregone cadde colpito a morte.
Là sulla collina sta fermo a gambe larghe, forte e bello, Tex Willer con l'occhio infallibile sulla lunetta centrale della sua carabina winchester, carica e spara, spara e carica e non sbaglia un colpo.
Intanto il suo pard Kit Carson con i suoi fedeli navajos portano in salvo Fiordaliso.
Lo stalker Zac va su tutte le furie: gli hanno portato via l'oggetto su cui sfogare la sua violenza ed anche questa volta non è riuscito ad eiaculare e tutta quella sborra che gli gira per la testa gli impedisce ormai di ragionare.
Prende carta e penna e scrive al giudice Ray: è tutta colpa di Fiordaliso e del suo amico Tex se non riesco a guarire!
Fiordaliso