Ci sono storie che non finiscono mai, storie che affrontano difficoltà, stanchezza, delusioni e dispiaceri, ma hanno comunque una fiammella di vita dentro.
La nostra storia è una di queste.
- Non pensavo che stavolta ci saremmo ritrovati - Lo dico adesso, mentre sono al sicuro tra le tue braccia.
Tu sorridi sornione e mi baci, in fondo ci hai sempre creduto che sarebbe finita così: - Si torna sempre dove si è stati felici, streghetta! - e anche se è una frase fatta, sento che è proprio così.
Abbiamo chiesto la stessa stanza di quella prima volta in cui ci siamo amati, non era neanche programmato che dovessimo aver bisogno di una stanza, ma come spesso è successo anche in passato, ci è bastato guardarci negli occhi per capire che tutto il tempo passato lontani era solo un brutto ricordo.
Le tue labbra sono corse subito sulle mie, il luogo al quale sono sempre appartenute.
Le tue mani mi hanno accarezzato il collo, le braccia, la schiena e io mi sono lasciata trasportare dalla sensazione di leggerezza che mi ha avvolta.
Ci siamo incontrati con l'intento di parlare, solo parlare, ma a volte i baci sono meglio delle parole. I baci curano, infatti sento il balsamo del perdono accarezzarmi il cuore.
Lo so, a parole ti avevo già perdonato, avevamo già passato lunghe notti a parlare e a cercare di ricomporre i pezzi della nostra storia, ma ora che sei qui capisco che un bacio vale molto di più. Un bacio non ha filtri, così come il tuo sguardo sincero e pieno di dolcezza.
Mentre continuiamo a divorarci le labbra e a sussurrare frasi troppo a lungo trattenute, dentro di me ringrazio per la tua tenacia, per il tuo non esserti arreso ai miei rifiuti e ai miei silenzi.
All'improvviso ci rendiamo conto che l'auto non basta più a contenere la nostra passione, quella fiammella che era ridotta ad un lumicino ora è un incendio e la priorità è trovare un riparo. La meta che ci viene in mente è la più ovvia: lo stesso hotel di allora. Lo so, non dovremmo tenerci per mano, anche se il tragitto dal parcheggio alla reception è breve, ma è più forte di noi, non vogliamo interrompere questo contatto che si è ricreato dopo tanto tempo.
La stanza dodici è libera. Saliamo al piano, in ascensore restiamo abbracciati, a respirarci, ognuno un po' perso nei suoi pensieri.
E' arrivato il momento della verità. Ti voglio, ma ho anche paura. Paura del passato, delle ferite e delle umiliazioni che ci hanno travolti e sono state in alcuni momenti più forti di noi. Di te che non ti sei fidato di me. Torna tutto in superficie con prepotenza.
Vorrei avere la spensieratezza di quella prima volta in cui mi sono spogliata per te, rivelando la mia lingerie scelta apposta per sedurti, ma non sono più quella persona, così mi rifugio tra le tue braccia.
Ho bisogno di te adesso, lo so che lo sai. Adesso il miracolo più grande lo devi fare tu.
Ti inginocchi ai miei piedi e inizi a togliermi i sandali, con le mani mi accarezzi le caviglie, risalendo lungo i polpacci e arrivando fino alle cosce, sotto al vestito. Le mani presto sono sostituite dalla bocca, che segue lo stesso percorso con lentezza. Non trascuri nemmeno un centimetro del mio corpo: - è così che meriti di essere adorata - mi dici mentre ti rialzi per sollevarmi il vestito in vita e poi più su fin sopra la testa, fino a quando atterra in un punto imprecisato sul pavimento.
Arrossisco, il mio corpo ha memoria delle tue mani su di esso, ma allo stesso tempo sembra tutto nuovo. I tuoi baci e le tue carezze riprendono dall'alto stavolta. Prima il collo, poi le clavicole e la pancia. La mia pelle è percorsa da mille brividi e le mie gambe iniziano a farsi molli. Mi corico sul letto, mentre tu ti togli buona parte dei vestiti prima di raggiungermi. Le tue labbra sono subito sulle mie, i nostri baci diventano più esigenti, più famelici. Le tue mani raggiungono i gancetti del reggiseno, lo sfili e il mio seno fa capolino in tutta la sua voluttuosità. I capezzoli rosa spiccano turgidi, in attesa della tua bocca, che subito se ne appropria senza ritegno. Dalle mie labbra sfugge un gemito, seguito da molti altri quando la tua lingua e i tuoi denti si alternano in una dolce tortura. Mi porti fino al limite della resistenza, fino a quando senti che mi serve di più. Mi guardi, mentre l'ultimo impalpabile strato di stoffa che ci separava se ne va e leggi nel mio sguardo un muto assenso: - lo voglio amore - ti dicono i miei occhi. Il mio bacino ondeggia, andando incontro alla tua mano, in cerca di sollievo. La tua mano accarezza le pieghe nascoste del mio sesso e le tue dita trovano una piccola pozzanghera di desiderio nella quale tuffarsi. Hai sempre adorato come il mio corpo ti risponde immediatamente e sospiri soddisfatto scoprendo che è ancora così. Ho bisogno della tua bocca sulla mia, ho bisogno di toccarti e stringerti mentre il piacere si accumula al centro del mio corpo. La tua bocca mi lascia ma solo per darmi ulteriore piacere, indugiando su altre parti di me. Sento la scia di saliva che lascia la tua lingua mentre passa di nuovo sul collo, sul seno, poi fino all'ombelico e ancora più giù, dove ne ho più bisogno. Le tue labbra si chiudono sul mio clitoride gonfio. La tua lingua lo titilla con maestria, le tue dita mi masturbano e io mi sto sciogliendo completamente attorno a te. Mi concentro sulle sensazioni che mi stai dando, sul piacere che continua a crescere, fino a perdermi in un orgasmo che mi manda in frantumi, ma allo stesso tempo mi ricompone nel giusto ordine.
Ti stacchi con riluttanza dal mio sesso, dopo aver bevuto fino all'ultima goccia di me, poi torni ad impossessarti della mia bocca, posso sentire il mio sapore sulla tua lingua ed è bello mischiarsi così, come se tutto ciò che è dell'altro ci appartenesse un po'. I baci ritornano ben presto a farsi intensi, ormai abbiamo rotto gli argini che ci tenevano distanti e nulla può frenare questo nuovo slancio di passione. Ti salgo a cavalcioni, senti le mie labbra che ti percorrono e il mio seno che ti solletica il petto. La mia mano cerca il tuo sesso turgido e lo accarezza. Mi posiziono con il mio sesso esattamente sopra al tuo e lascio che la tua asta accarezzi il mio clitoride. Lo so, sto giocando con il fuoco, ma mi piace guardarti mentre ti contorci sotto di me, combattendo contro il desiderio di affondare in me così, pelle contro pelle. Scendo più giù, voglio assaggiare il tuo sapore. Le mie labbra ti avvolgono, ti sento gemere di piacere, le tue mani mi accarezzano i capelli e io inizio a muovere le bocca su e giù, succhiandoti e leccandoti. Voglio farti godere come tu hai fatto con me, voglio sentire il tuo seme sulla mia lingua per poi scambiarci ancora i sapori. Ti sento che stai per venire, ti irrigidisci mentre l'orgarmo ti attraversa e ti scuote.
Torno tra le tue braccia, mentre ascoltiamo i nostri respiri tornare regolari e ancora una volta ci godiamo la sensazione di essere solo noi, mentre tutto il resto è al di là di questa porta.
Non è ancora il momento di affrontarlo, abbiamo molto tempo (e orgasmi) da recuperare.
Serendipities