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Racconto n° 641
Autore: Onami e Daisy Altri racconti di Onami e Daisy
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Il dolce risveglio
Una casa di legno in una foresta, dove non c'è neanche la luce elettrica e nella quale ci si addormenta e ci si sveglia col suono dell'oceano e delle sue forti onde.
Una donna giovanissima che ha conosciuto l'amore fisico ma non ha mai volato, un po' insicura nel suo essere Donna, dorme in una stanza dal pavimento di legno con la porta socchiusa.
Un giovane uomo, semplicemente bello e.. nient'altro.... è nella stanza di fronte.
I due ragazzi vivono giorni di vita semplice accontentandosi di poco in quel piccolo paradiso al limite della foresta australe.
Lui tutte le mattine si alza presto e vestito di un semplice costume e una t-shirt si incammina sul sentiero che porta alla spiaggia. Lei dalla finestra osserva quel piccolo omino camminare in riva all'oceano impetuoso lasciando piccoli segni sull'arena di un colore giallo intenso.
Ogni giorno lo osserva mentre si sfila lentamente la t-shirt e senza fermarsi il costume, poi steso il pareo, sdraiarsi a leggere il suo libro.
Tante volte si è ritrovata a fissarlo, spiarlo, studiarlo, conscia di essere nascosta e protetta dalla foresta poi, come lui si avvia verso il bagno, nuda davanti allo specchio, lentamente si toglie i nodi dei capelli ancora arruffati dal sonno appena terminato.
E' il mare con la sua orchestra di rumori sempre diversi, seppure impercettibili, che dà il ritmo alle sue spazzolate. E' la foresta con i suoi rumori di uccelli variopinti a nascondere i gemiti del suo desiderio che non riesce ad esprimere se non da sola davanti allo specchio.
Quella mattina mentre era nel suo letto, lei vagò con la sua mente.... lui dormiva lì di fronte... tutti sembravano usciti in quella casa: la sua amica che la ospitava in quel viaggio, gli amici... tutti...
"Perchè no?" si chiese.
Tirò un lungo respiro per raccogliere tutte le forze e il coraggio che aveva dentro di sè, si tirò sù e appoggiò timidamente un piedino sul pavimento e poi l'altro.
Si avviò come un automa verso la porta socchiusa. Il cuore le pulsava a mille e le rimbombava dentro, le gambe erano invece leggerissime... non le sentiva.
Spio' fuori: via libera! I pappagalli e i cuccubarra cantavano forti, erano assordanti... ma nelle orecchie il suo cuore lo era ancor di piu' in quel momento.
"Ormai è fatta!" si disse "troppo tardi per tornare indietro!".
Aprì la porta della camera: lui dormiva serenamente. Lo guardò compiaciuta: "E' bellissimo!!".
Si avvicinò al suo viso e lo sfiorò lentamente con la punta delle dita e poi, con un bacio leggero... lì sulle labbra e poi sulla fronte.. e ancora, ancora, su tutto il viso e il collo.
"Adesso si sveglia, si arrabbia e mi caccia via!" pensò lei timorosa.
Invece un dolce sorriso l'accolse, con le sue labbra e gli occhi ancora chiusi.
"Ti spiace?" gli sussurrò nell'orecchio.
"No continua... è un magnifico risveglio!".
Allora lei cominciò ad accarezzarlo e massaggiagli lentamente il collo, scendendo leggera sul petto... e poi gli poggiò leggera le labbra fino al ventre...
Un rumore di là fuori la fece sobbalzare: qualcuno stava rientrando...
"Mi piaci" gli sussurrò..
"Anche tu" rispose lui.
"Torna a dormire" disse lei baciandolo sulle labbra. Sgattaiolò fuori dalla stanza e si reinfilò nel letto.
Ormai erano complici..... e lei, da quel momento, aveva spiccato il volo!
Il risveglio gli appariva ancora più dolce.
Per una volta il suo lento e quotidiano tran tran era stato rotto da una meravigliosa apparizione, come si è stupidi ogni tanto! Le cose più belle sono quelle inaspettate e alcune volte sono proprio sotto i nostri occhi!
Anche quel giorno, come le altre mattine, lui si preparò per andare al mare.
Avviandosi verso il bagno, si accorse della porta di lei socchiusa. Lo spettacolo gli tolse il respiro, la sua pelle rifletteva il colore del sole, il lento respiro faceva salire e scendere i seni che sembravano acerbi mentre delicatamente si pettinava, era stupenda!
Non sapeva cosa fare, tentato dall'entrare ma bloccato dal rumore che proveniva dal piano di sotto.
L'acqua fredda lo colse ancora rapito dalla visione di lei. Il sapone quella mattina si attardò più del solito sul suo sesso, una lenta carezza che lo sorprese.
Si fermò sull'orlo del piacere, un baratro a cui si era appena affacciato, in cui si ritrovava in bilico con il corpo e con la mente.

La colazione oggi gli sembrava ancora più buona, forse era il piede nudo di lei che, complice la lunga tovaglia, si strofinava dolcemente sul suo.
Fuori nulla traspariva: il rumore del mare continuava dolce e incessante, la foresta si stava accendendo di mille rumori, ma oggi, solo i suoi occhi, i loro occhi, oggi brillavano più del sole tropicale.
"Come mai non sei ancora al mare?" gli domandò lei con una voce nuova persino a lei stessa".
"Mi sono svegliato presto" rispose giocando con le dita del suo piede su quelle di lei.
"Ti sei svegliato male?" rispose maliziosa.
"No, un dolcissimo risveglio, un sogno probabilmente".
"Raccontaci il tuo sogno" interruppe la madre di lui mentre finiva di impastare il pane da mettere in forno.
Uno sguardo di complicità, un mezzo sorriso e il brillio degli occhi anticiparono per un secondo la voce di lui: "Sono triste perchè non me lo ricordo... ma spero domani ritorni"

Onami e Daisy

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