Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 886
Autore: Monella Altri racconti di Monella
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
La Pittrice
Pensare positivo e svegliarsi ogni mattina di buon umore e curiosi della vita. Questa è sicuramente la mia più grande fortuna. Capita infatti, del tutto inaspettatamente, che le giornate prendano un colore differente tingendosi di dettagli e di situazioni che giungono a me all'improvviso.

Quindi il colore di una tranquilla giornata di settembre, un mese ancora morbidamente caldo e già immerso nei ritmi di una città come milano, viri in pochi minuti, dal giallo pallido del sole velato, a picco nell'ora di pausa, verso l'ambra e il rosso cardinale.
Corso Magenta alle 13 di un giorno lavorativo è un brulicare di persone che velocemente cercano di raggiungere un tavolino di un qualsiasi bar all'aperto per consumare frettolosamente la pausa pranzo. Sono i momenti nei quali non si consuma solamente una insalata multicolore, ma si intrecciano relazioni con il vicino di stanza, con il collega che ci intriga da tempo, con l'amante che si svincola da una riunione e ci regala anche solamente un bacio al sapore di caffè sfidando il traffico.

Sto aspettando un'amica con la quale consumare quell'ora d'aria, e mentre l'attendo mi immergo nella folla che mi viene incontro invece che restare seduta sulla moto. Mi infilo tra gli sconosciuti e lascio che mani, parole, odori, colori tingano la tela sulla quale andrò a dipingere l'intera mia giornata.
Non so se vi è capitato, ma camminare tra gli sconosciuti, una folla multicolore intendo, come quella di un sabato al mercato o per l'appunto quella che si riversa in una via centrale di una grande città all'ora di pranzo, regala sensazioni particolari. Ascoltare i discorsi inframezzati delle persone, saltare da una bocca all'altra, da una frase all'altra intrecciando cose e vite che mai si sarebbero incontrate e lo stesso vale con i colori delle facce ancora abbronzate, sudate, truccate.
Bene, abbassando lo sguardo, in questa folla, si può notare quanto i piedi siano piccole macchie di colore che si muovono frettolosamente su una tela per lo più grigia, e creino effetti in movimento alquanto particolari.

Ma torniamo al mio incontro. Sto aspettando Federica, una donna affascinante, che veste in maniera classica, le gambe ancora abbronzate, niente calze, le scarpe aperte, il viso solare e il sorriso pronto. Mi chiede, dopo aver pranzato da Bindi, di accompagnarla in un negozio di scarpe di corso Magenta.
Entriamo nel negozio piccolo, quasi intimo, è pieno di donne che si guardano anche solamente intorno. Mi rendo conto che è un negozio un pò fuori dal comune, i modelli esposti sono tutti particolari, anche classici ma per lo più le scarpe hanno forme inusuali, stravaganti come quelle che sta prendendo in mano adesso Federica, con la tomaia in lana e sembra indossino un maglioncino.
Lei sta cercando un paio di scarpe marroni da intonare ad una borsa in coccodrillo che si è portata dietro e per qualche minuto, mentre parla con la commessa, mi estraneo completamente da lei e da tutte le avventrici del negozio.

Resto ad osservare gli stivali neri di uno scaffale, sono lucidi o di pelle goffrata, per lo più con punte dagli angoli acuti incredibili, o con la punta all'insù come fossero scarpette indiane.
E come per magia le scarpe si animano di vita, e osservo, per la prima volta non essendo una feticista dei piedi, non ancora fino a quel momento intendo, con quale eleganza Federica stia indossando un paio di decolleté verde scuro, una fasciona di pelle stampata coccodrillo che le abbraccia il piede e le lascia scoperto il collo abbronzato, muscoloso, le dita raccolte che fanno capolino da quella morbida stretta, spinte in avanti dalla pendenza del piede appoggiato ad un tacco di tutto rispetto.
Mi sento ad un tratto come una bimba di fronte ad un negozio di giocattoli, ovunque posi il mio sguardo mi si accende qualcosa dentro. E' come se per la prima volta esplorassi un pianeta conosciuto ma fino ad allora mai osservato. A quel punto invito Federica a indossare quel modello, poi un altro, e un altro ancora.
Resto rapita, estasiata e eccitata dall'osservare con quale elegante provocazione i suoi piedi indossino un modello di cavallino dalla forma sportiva, il colore pezzato che richiama quello di una mucca e poi un sandalo marrone che fascia il piede con solamente tre fili di pelle spessa e grassa, morbidamente accogliente.
Il suo piede è adesso la tela sulla quale vorrei dipingere un momento di lussuria che vada ben oltre il toccare e lo sfiorare quelle gambe, ma li, incurante di tutti, le mie mani lo accompagnerebbero verso nuovi contenitori multicolore, che rendessero merito alla grazia e all'erotismo che sanno esprimere, inaspettatamente, e sarebbero pronte le mie labbra a scaldarlo, leccarlo lievemente sul dorso, tra le dita, per poi salire e perdersi su quella strada bruna che sono le sue gambe e che conducono al bosco indecente. Le mie mani non resisterebbero dal risalire quella gonna, dall'appoggiare la mia testa su quel ventre, dall'annusarla completamente, e l'odore del cuoio nuovo e del corpo accaldato di donna si fonderebbe in una fragranza da capogiro.
Vorrei che indossasse quegli stivali neri, rigorosi e maliziosi, eroticamente affascinanti e lucidi, come diverrebbe lucida la sua pelle bagnata dai suoi umori.
Lì inginocchiata di fronte a lei resto muta ad osservare, a immaginare, e un calore mi pervade il corpo già eccitato, il mio sesso pulsa adesso in maniera urgente, ma non le dico nulla dei miei pensieri se non quando usciamo, e ridendo la osservo tingersi le guance di porpora quando la ringrazio per aver dato modo di virare verso il rosso cardinale a quella pausa pranzo giallo pallido.

Monella

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.