Melissa Lilymarleen
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-Quanto zucchero?-
-Due per favore- gli ho dico voltandomi.
Estraggo il cellulare insieme al foglietto consumato e appallottolato dentro la tasca interna della borsa e lo osservo per qualche istante.
Compongo il numero.
Lui dietro di me continua ... |
Izabel Nevsky
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La mia prima fragola
Il proprietario del bar si chiamava Boris. Era un uomo corpulento, burbero e anaffettivo come mio padre. Nella pausa del pomeriggio si rinchiudeva nello sgabuzzino sul retro, dove aveva una scalcinata brandina. Due volte la se... |
Miller
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La chiave nella toppa fu l'ultimo rumore secco, quasi una firma sullo scorrere dei passi sulle scale, un leggero fiatone coperto dall'ascensore, libero alla vista, sospeso nella sua grata come una bolla d'aria. Lei mi seguiva, condotta, ma con l'aria... |
Contessa Scalza
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Mentre lo straniero si avvicinava alla sponda del letto su cui la Badessa giaceva nella mollezza dell'oblio, spalancò il suo mantello nero e chinò il capo, cosicché la suora poté intravedere solo il mento caparbio, sotto la tesa del cappello scuro. B... |
Erato
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Alfa
Monocromatica tela... nessun artista vorrà mai dipingerti.
Nessuno saprà mai usare quei torbidi rossi come facevo io.
Perché ti amavo di questa folle rabbia di vermiglio...
Lo guardò come fosse stata la prima volta che lo incontrava, inv... |
Madamesnob
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Il legno nero scivola sotto le dita, sembrano galleggiare su velluto vivo. Ho la pelle insolitamente secca, bollente eppure asciutta. Non c’è attrito alcuno.
Continuo a coccolarmi i polpastrelli sul profilo arrotondato del tavolo. Non credo Tu te n... |
Alisa Mittler
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Non conosci questo gioco nuovo, ma ti incuriosisce, tu sempre pronta a sperimentare novità. È per questo che mi hai seguito qui all'atelier. Una prova è la tua voce cristallina che rimbalza sulle pareti vellutate, sui divanetti dalle fantasie a damas... |