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          | Matilde S.  |  |   | La sinfonia n°40  di Wolfgang Amadeus Mozart  ci avvolge suadente, equilibri armonici battono condiscendenti  sui pensieri provocando emozionanti suggestioni. La musica  si innalza  possente  e drammatica, diviene sincopata e arrogante per poi placa... | 
        
         
          
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          | Matilde S.  |  |   | La donna osserva il mare con sguardo struggente. Seduta sulla battigia si lascia accarezzare i piedi dall’onda lenta, mentre  i suoi pensieri vagano tornando indietro, ad un passato che la chiama a sè con ineluttabile intensità.
Sul  volto il tempo ... | 
                
 
    
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          | LaPassiflora  |  |   | Insuperabile illusionista. Senza darlo a vedere, era finito sottopelle, fuso nella mente in un mosaico di visioni.
Elena si era schermita, con un’espressione di innocenza violata voleva dimostrare a Carlo quanto potesse essere minacciosa, e ciò era ... | 
        
         
          
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          | Eliselle  |  |   | Rileggere il proprio diario può riaprire ferite strazianti, rivangare ricordi terribili, far cadere la notte improvvisamente in un giorno di sole. Rileggere il proprio diario è un atto di coraggio oltre che di curiosità. Ognuno di noi dovrebbe tenern... | 
                
 
    
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          | Alemar  |  |   | Sittin’ on the dock of the Bay...
Questa è la musica di sottofondo che ti preannuncia qualcosa di particolare, mentre chiudi tutto il mondo fuori dalla porta. Lentamente lasci la maniglia, la cravatta ti stringe la gola e la slacci. Sei sudato, e ... | 
        
         
          
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          | Le galanti avventure di Colette e Renate |  
        
          | Mayadesnuda  |  |   | Interno di palazzo Lachos a Parigi.
Giugno, 1755 
Colette Lachos e la sua intima amica Dorette, la viscontessa - un tempo molto discussa -di Plessy, giacciono mollemente su un divano. I loro bianchi corpi nudi sono sostenuti da stretti corpetti c... | 
                
 
    
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          | Eliselle  |  |   | Bella. La prima cosa che ho pensato, vedendoti.
Un angelo. Indossavi un cappotto nero e scendevi sfrontata quella piccola scala, che a malapena riusciva a contenere il tuo sguardo. Luminosa. Nel buio della sala, investita dalla luce che emanavi, son... |